You love theatre and dream of Paris, but your French is not good enough? The Team of Theatre in Paris found a solution to this problem thanks to augmented reality, with an idea that could be the revolution in the theatrical world.

The project is still being tested and at the moment is active for few plays, with a reduced number of devices and seats; practically, with the help of augmented reality smart glasses, the viewers can see “surtitles”, written translations of the plays superimposed above the stage. With this system, even the non-French speakers or those not having a native knowledge of the language can go to the theatre and enjoy the plays.

Carl de Poncins, co-founder of Theatre in Paris, said: “We are a service that is dedicated to the expatriate and foreign community, as well as tourists, allowing them to overcome the language barrier and experience Parisian life as a Parisian would.”

He explained he had the idea watching the bored tourists at night: why don’t make them part of Parisian night life, in which theatres are a big part?

There’s also a personal experience part in his idea, since he added: “While I was studying abroad in Oxford, I went to a Shakespeare performance and after a few minutes, said: what is ‘thou’? I know that even if you speak another language well, it’s sometimes hard to understand and get the most out of their theatre.”

Theatre in Paris’ smart glasses have been created in partnership with the digital service company Atos and the eyewear company Optivent, and the surtitles project, at the moment available in 6 different languages, has been presented last summer to the Avignon Festival. For now the service is reserved to tourism professionals and English-speakers, but de Poncins hopes that 2016 will be a great year for its development.

 

Ami il teatro e sogni Parigi, ma il francese non è il tuo forte? Il Team di Theatre in Paris ha pensato a come risolvere questo problema grazie alla realtà aumentata, con un’idea che potrebbe rivoluzionare il mondo della cultura teatrale.

Il progetto è ancora in fase di test e attivo per pochi spettacoli, con un numero ridotto di dispositivi e posti a sedere per fruirne, e consta di smart glasses a realtà aumentata che, una volta indossati, permettono agli spettatori di vedere i cosiddetti “surtitles” (letteralmente “sovrattitoli”), traduzioni degli spettacoli in sovrimpressione in posizione strategica sopra il palco. In questo modo, anche coloro che non parlano francese o che non hanno una conoscenza nativa della lingua possono andare a teatro e godere degli spettacoli.

Carl de Poncins, co-fondatore di Theatre in Paris, ha dichiarato in proposito: “Siamo un servizio dedicato alla comunità di espatriati e stranieri, ma anche turisti, che permette loro di superare la barriera linguistica e vivere la vita parigina proprio come farebbe un Parigino.”

Il co-fondatore ha spiegato che l’idea gli è venuta guardando i turisti annoiati la sera: perché non renderli dunque parte della notte parigina, nella quale gli spettacoli teatrali la fanno da padroni?

Anche la parte di esperienza personale non manchi; sempre riportando le dichiarazioni di de Poncins: “Quando studiavo all’estero a Oxford, andai a uno spettacolo di Shakespeare e dopo pochi minuti dissi: cosa significa “thou”? So che, anche se la parli bene, a volte è difficile capire e godere al meglio del teatro in un’altra lingua.”

Gli smart glasses di Theatre in Paris sono stati creati in partnership con la compagnia di servizi digitali Atos e quella di eyewear Optivent e il progetto dei surtitles, disponibili attualmente in 6 lingue, è stato presentato la scorsa estate al Festival di Avignone. Per il momento il servizio è acquistabile solo da professionisti del turismo e anglofoni, ma de Poncins spera il 2016 porti uno sviluppo importante.