La realtà aumentata ricostruisce il Muro di Berlino
In occasione del trentennale della caduta del Muro di Berlino, nasce MauAR un’applicazione in realtà aumentata per far rivivere la città negli anni precedenti al 1989. Torrette di guardia e sentinelle ma anche le storie delle persone che vivevano nei quartieri adiacenti alla frontiera. Tutto per regalare ai turisti e ai berlinesi un’esperienza storica immersiva.
“Dov’era il muro?” Tutti coloro che viaggiano a Berlino si pongono questa domanda. Infatti i trent’anni di storia successivi alla caduta, hanno cancellato questo triste segno nella maggior parte della città. Ora la divisione è appena immaginabile.
Per rispondere a questa domanda è stata creata l’app MauAR. Basterà aprire l’app nei luoghi dove sorgeva il muro per vedere come apparivano le aree di confine negli anni della Guerra Fredda. Il viaggio nel tempo fa anche osservare i cambiamenti del muro da quando era semplice filo spinato a quando è diventato una barriera recintata alta 3 metri, sorvegliata da torrette di guardia.
Inoltre sono state aggiunte delle testimonianze degli abitanti delle due sezioni della città, che vivevano nei pressi del muro, per far conoscere il dramma della separazione. Il regista tedesco Fabian Gerhardt, ha raccolto queste storie, ha dichiarato: “Credo che le persone possano capire molto della realtà se viene presentata in modo interessante e la realtà aumentata è una tecnologia molto interessante. Abbiamo potuto riportare al suo posto il muro, che non c’è più, per fare sì che le persone lo vedano e ci si confrontino”.
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Piccola storia della realtà aumentata da inizio ‘900 ai giorni nostri
Potremmo dire che la realtà aumentata ha avuto i suoi albori nientemeno che agli inizi del ‘900: lo scrittore L. Frank Baum, autore conosciuto per il famosissimo “Mago di Oz”, nel 1901 fu il primo a teorizzare un display elettronico che potesse aggiungere dati alla realtà. Per molti, invece, la nascita di questa tecnologia data verso gli anni ’60 quando Morton Heilig inventò il suo Sensorama, macchinario cinematografico che aumentava la realtà con contenuti visuali, suoni, vibrazioni e odori.
Vi sono poi molti altri traguardi pionieristici sino ai giorni nostri, ma pensiamo si possa iniziare a parlare di sviluppo vero e proprio della realtà aumentata come la conosciamo noi circa dal 2008, quando per la prima volta questa tecnologia venne nominata all’interno del Gartner’s Annual Report tra quelle emergenti. Il documento prevedeva uno sviluppo di una certa portata dopo un minimo di dieci anni.
Nel 2009 nacquero le prime realtà che univano realtà aumentata e geolocalizzazione, basandosi principalmente sulle coordinate GPS: stiamo parlando di nomi come Wikitude, Junaio e Layar.
Sarà dal 2010-2011, però, che il campo della realtà aumentata inizierà a svilupparsi seriamente, grazie alla crescita dei budget investiti in questa tecnologia e lo sviluppo, importantissimo, del mercato degli smartphone. E’ in questo periodo che i software inizieranno a decifrare sempre più dati: partendo da codici a barre, QR codes e AR markers, si arriverà a immagini e altri metodi più avanzati. Questi sono gli anni nei quali nascono anche alcuni dei maggiori player sul mercato della realtà aumentata: si tratta di Blippar, Zappar e Aurasma.
Il 2010 fu inoltre l’anno della nascita di Quest Visual, app che permetteva la traduzione simultanea in diverse lingue tramite realtà aumentata. Vi ricorda qualcosa? La vostra risposta è di certo quella giusta: Quest Visual nel 2014 verrà acquistata da Google, che la inserirà all’interno del suo Google Translate.
In questi ultimi anni, l’utilizzo della realtà aumentata e la creazione di app ad essa collegate sono cresciuti, ma probabilmente non quanto ci si sarebbe aspettato: infatti questa nuova tecnologia non trova ancora spazio nella vita quotidiana degli utenti, neppure di coloro che ne sono appassionati. Perché? Probabilmente i grandi nomi relativi a questo campo si sono concentrati maggiormente sul numero di grandi brand che hanno voluto sperimentare con nuove frontiere di marketing invece di estendere il trend sul mercato.
Nonostante ciò, i dati di Gartner sembrano essere confermati dalle previsioni: tra 2018 e 2019 si prospetta un raggiungimento di ben 2,4 miliardi di ricavi per il mercato mobile della realtà aumentata.
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Expo 2015: alla scoperta dell’Egitto in realtà aumentata
Siete affascinati dalla storia dell’antico Egitto con le sue piramidi, i suoi faraoni, la sfinge di Giza?
Se avete in programma di fare una visita all’Expo 2015 non perdetevi la possibilità di vivere un’esperienza emozionante e unica che il padiglione di questo affascinante paese è in grado di offrire: un viaggio virtuale alla scoperta dell’Egitto in realtà aumentata.
Posto nel Cluster bio-mediterrano, composto da quattro sale, il padiglione dell’Egitto vi regalerà l’opportunità di conoscere attraverso la realtà aumentata non solo la storia egizia, ma anche le sue tradizioni culinarie.
All’ingresso del padiglione verrete muniti di tablet necessario per affrontare l’entusiasmante viaggio di scoperta.
Il percorso inizia nella prima sala, dove sono presenti quattro pannelli grafici, puntando il dispositivo verso ogni singolo pannello, magicamente apparirà Iside, dea della fertilità che vi porterà indietro nel tempo, e vi guiderà in un viaggio storico culinario scandito in quattro diverse epoche storiche: periodo faraonico, greco-romano, copto e islamico.
Un altra stupefacente avventura vi aspetta una volta entrati nella seconda sala, vi basterà indossare degli appositi visori per la realtà aumentata per dare inizio ad un viaggio in epoche che non avete mai vissuto, un ologramma tridimensionale, caratterizzato da fasci di luce, prenderà vita davanti i vostri occhi, per raccontarvi una storia legata ad alcune tradizione del paese.
La terza sala vi regalerà invece la possibilità di immedesimarvi totalmente e vestire i panni di un faraone, troverete uno specchio nel quale vi vedrete riflessi con costumi egizi antichi, un camerino virtuale che vi darà la possibilità di provare più di un vestito, ma la cosa più inedita e che vi troverete totalmente immersi nell’antico Egitto, circondati da oggetti e persone animate che non esistono realmente, e che vi mostreranno cose mai viste prima.
Nella quarta sala, troverete un angolo ristoro nel quale dopo aver vissuto emozioni esaltanti e dopo aver viaggiato nella storia della tradizione culinaria egizia, potrete realmente gustare i sapori tipici della cucina locale.
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Scoprire la storia d’Europa con un’app in realtà aumentata
Ripercorrere le antiche vie dell’impero romano per capire in che modo si è formata la cultura europea è un’azione che assume un nuovo significato grazie alla realtà aumentata: questo viaggio indietro nel tempo per connettere passato e presente si può fare attraversando strade reali e digitali, ed è al centro di un progetto finanziato dall’Unione Europea: “TECH -TOUR Technology and Tourism: Augmented Reality for Promotion of Roman and Byzantine Itineraries” mira a far riscoprire alcune aree di interesse turistico e archeologico, dislocate tra l’Italia, la Slovenia, la Croazia e la Serbia, che individuano due percorsi, romano e bizantino, molto importanti per la storia del nostro continente; una serie di risorse informative multimediali fruibili attraverso un sito web e con un’applicazione mobile dedicata rendono la visita a questi siti e al loro patrimonio storico un’esperienza affascinante, arricchita dall’uso di tecnologie interattive e coinvolgenti.
L’applicazione mobile, sviluppata da LiveViewStudios e compatibile con i sistemi operativi iOS e Android, dà accesso a molti contenuti in realtà aumentata da consultare in vari modi: i simboli apposti sulla mappa interattiva dei territori in questione, esplorabili dal sito web cliccando con il mouse, se inquadrati con lo smartphone o il tablet nella versione stampata diventano contenuti tridimensionali relativi ai beni culturali custoditi nei diversi siti. Chi si reca personalmente nelle aree archeologiche, invece, può inquadrare con il dispositivo le rovine e vedere testi e altro materiale multimediale proiettato direttamente sul paesaggio; fermandosi con lo schermo di fronte a un totem, infine, si presenta addirittura una guida virtuale 3D completa di toga che illustra le meraviglie del percorso.
44 siti archeologici e due strade, quindi, una romana e una bizantina, lungo le quali sono avvenuti i frequenti scambi culturali tra la parte occidentale e quella orientale dell’impero romano che hanno costruito la base dell’identità europea, ora possono essere esplorati con strumenti davvero innovativi. L’importanza di guidare i turisti in una riscoperta graduale, attraverso un’esperienza coinvolgente e interattiva, di questi luoghi, è ben valorizzata dalla realtà aumentata e dalle sue variegate possibilità di utilizzo.
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La realtà aumentata porta a casa la giostra di Asbury Park
La realtà aumentata torna a far girare le giostre che non ci sono più. O che sono state spostate dalla loro collocazione storica. A volte succede che la tecnologia raggiunga livelli di qualità tali da riuscire a riempire i vuoti lasciati dalla storia, anche se con contenuti virtuali. La realtà aumentata dà a questi contenuti uno straordinario effetto di realismo e, soprattutto, è in grado di ancorarli al luogo fisico nel quale la loro presenza acquisisce senso.
Asbury Park è una cittadina della contea di Monmouth, nel New Jersey, con un delizioso lungomare sul quale sorgeva la Carousel House, edificio che ospitava una bella giostra tradizionale costruita negli anni Trenta. L’elegante piattaforma rotante con i cavalli su cui salivano i bambini, nel 1990 venne venduta al Family Kingdom Amusement Park di Myrtle Beach, in South Carolina, dove si trova attualmente dopo essere stata ridipinta. Ora un’applicazione mobile in realtà aumentata targata Layar la riporta (virtualmente) nel suo luogo originario, lungo la passeggiata in riva al mare ad Asbury Park.
Mike Richison e Marina Vujnovic, professori alla Monmouth University, con Ed Johnston, della Kean University, hanno realizzato un’accurata ricostruzione tridimensionale della giostra basata su una lunga serie di fotografie scattate nell’attuale sede di Myrtle Beach. Questo dettagliato e suggestivo modello digitale, The Augmented Carousel, è ora visibile a tutti quelli che desiderano richiamare alla memoria la giostra nella “sua” Carousel House, mentre fanno una passeggiata sul lungomare di Asbury Park: grazie all’applicazione di Layar, compatibile sia con il sistema Android che con iOS, basta inquadrare la struttura con uno smartphone per vedere apparire la ricostruzione 3D interattiva della giostra nelle sue dimensioni reali. Anche chi non può recarsi ad Asbury Park potrà ammirare lo spettacolo puntando la videocamera del dispositivo su una speciale cartolina che mostra gli stessi contenuti.
La realtà aumentata diventa uno strumento coinvolgente e interattivo per mantenere vive le testimonianze di oggetti e luoghi lontani nel tempo e nello spazio, trasformando i contenuti digitali in esperienze emozionanti.
- Pubblicato il Realtà Aumentata
Christchurch prima del terremoto in realtà aumentata
Spesso è la storia locale, dei medi e piccoli centri, più di quella con la famosa esse maiuscola, a risultare più coinvolgente, ad avere il più grande impatto visivo, quello che viene valorizzato al massimo dalla realtà aumentata. Christchurch, che non è esattamente un piccolo centro, ma una delle principali città della Nuova Zelanda, ha un motivo in più per raccontare la propria storia con immagini, suoni e aneddoti presentati e diffusi da una tecnologia capace di interagire in modo innovativo con il pubblico, qual è la realtà aumentata: la sua fisionomia è stata sconvolta dai forti terremoti del settembre 2010 e febbraio 2011 che hanno interessato la regione di Canterbury.
L’organizzazione New Zealand Historic Places Trust ha realizzato un progetto multimediale per valorizzare il ruolo e il patrimonio storico del distretto centrale di High Street, e far rivivere edifici e paesaggi distrutti dal sisma. “High street stories” è innanzitutto un sito web che raccoglie documenti fotografici e audio racconti, piccoli e grandi, che svelano i molteplici lati della storia del distretto cittadino, dal diciannovesimo secolo ai giorni che hanno preceduto i terremoti: non solo il patrimonio architettonico, quindi, ma anche i protagonisti della tradizione commerciale delle origini, le grandi famiglie, le fabbriche, i movimenti culturali dei diversi quartieri, il declino degli anni Settanta e la ripresa alla fine del millennio. L’omonima applicazione mobile in realtà aumentata, realizzata dallo Human Interface Technology Laboratory dell’Università di Canterbury e disponibile per il sistema Android, rende ancora più vivo questo patrimonio: visitando il distretto, le foto dei vari edifici e degli angoli dei quartieri nel loro aspetto prima del terremoto vengono visualizzati semplicemente inquadrando l’area con il proprio dispositivo; i punti colorati segnalano la presenza di informazioni aggiuntive, in forma di aneddoti e documenti audio o video. L’ HitLabNZ si è basato sulla precedente applicazione CityViewAR, appositamente creata per vedere, grazie all’uso di modelli tridimensionali, l’aspetto di Christchurch prima dei terremoti e delle conseguenti, necessarie, demolizioni.
La realtà aumentata serve quindi a rendere immediatamente disponibili e interattivi documenti che raccontano la storia locale più importante: la ricostruzione virtuale di quartieri ed edifici distrutti da un disastro naturale può contribuire alla ricostruzione reale di un tessuto sociale e culturale fondamentale per i cittadini.
Foto in copertina: David Hallett
- Pubblicato il editoria, Realtà Aumentata, smartcity
La realtà aumentata racconta i progetti mai realizzati
Reale e virtuale, passato e presente, possibile e impossibile……… ogni termine di queste opposizioni rappresenta una formidabile opportunità per la realtà aumentata. Questa tecnologia, infatti, dà il meglio di sé quando riesce a mostrare gli aspetti della realtà che non sono visibili a occhio nudo a causa di barriere spazio-temporali che siamo abituati a considerare invalicabili: oggetti e monumenti che si trovano a migliaia di chilometri di distanza da noi, o che appartengono al passato e sono andati distrutti, o che, al contrario, sono allo stato progettuale e non sono ancora realtà, o che esistono solo nei libri o nei giochi.
Ma c’è un’altra opposizione interessante, che riguarda il mondo della storia dell’arte e dell’architettura e interseca parzialmente le precedenti: quella che divide le opere che nel corso degli anni sono state costruite da quelle progettate e mai realizzate. Che fine fanno, nel mondo, le idee che poi non diventano materia? La realtà aumentata oggi può dare una risposta a questa domanda, riportando alla luce quello che poteva essere e non è stato. Almeno in architettura.
Forse, infatti, ci sono anche storie che si fanno con i “se” e con i “ma”: è quello che sembrano voler dire gli architetti del team australiano felix._Giles_Anderson+Goad interpretando le parole di Rem Koolhaas, curatore della quattordicesima Mostra Internazionale di Architettura, che si terrà a Venezia dal 7 giugno al 23 novembre 2014. Il tema scelto per la prossima Biennale di Architettura, infatti, è “Fundamentals”, e riguarda anche l’evoluzione delle architetture nazionali negli ultimi cento anni. Così, i creativi del team “felix”, che porteranno il contributo dell’Australia alla Biennale, hanno trovato un punto di vista originale da cui raccontare l’ultimo secolo di opere architettoniche del loro paese: “Augmented Australia 1914-2014” sarà un’esibizione composta da 21 progetti architettonici mai realizzati e mostrati al pubblico per mezzo di modelli tridimensionali in realtà aumentata, animazioni, immagini, voci e suoni fuori campo. Dieci design storici, dieci piani per edifici pubblici contemporanei mai costruiti e il nuovo padiglione australiano di Denton Corker Marshall, che sarà in costruzione proprio durante la Biennale. I primi saranno scelti dallo storico dell’architettura Philip Goad, mentre per selezionare le opere contemporanee gli architetti australiani sono chiamati a inviare i progetti (ideati negli ultimi venti anni) tramite il sito.
I visitatori potranno così utilizzare un’apposita applicazione in realtà aumentata per inquadrare con i loro smartphone i marker posti sui pali dell’area espositiva, e accedere al catalogo virtuale delle opere: il modello tridimensionale dei progetti “perduti” potrà non solo essere ammirato, ma anche attraversato. Edifici che non sono mai stati costruiti vivono dunque una seconda vita e vengono virtualmente aperti al pubblico.
Non solo le rovine delle opere che il tempo e gli uomini hanno distrutto, ma anche le idee rimaste sulla carta, i progetti mai realizzati, hanno una storia da raccontare, e possono farlo grazie alla realtà aumentata.
- Pubblicato il Architettura, Arte, Realtà Aumentata
Shakespeare torna in vita con un’app in realtà aumentata
Non solo monumenti e siti archeologici. La realtà aumentata ora riesce a riportare in vita anche le più grandi e famose personalità del passato. Il fascino evocato immediatamente da questa possibilità aumenta in modo direttamente proporzionale al “mistero” che ruota attorno ad alcune figure storiche celebri, ma del cui aspetto fisico sono rimaste poche testimonianze.
Ora, invece, grazie alla realtà aumentata, è possibile farsi fotografare addirittura con William Shakespeare!
Da una fruttuosa collaborazione tra l’organizzazione Shakespeare Birthplace Trust, impegnata a preservare il patrimonio di testimonianze del grande poeta inglese nella sua città natale, la Serious Games International e Hewlett Packard, è nata infatti “Eye Shakespeare”: un’app, scaricabile da i Tunes e compatibile con iPad, iPhone e iPod touch che rende molto più ricca e interattiva la visita turistica a Stratford-upon-Avon.
L’applicazione offre informazioni sugli eventi locali organizzati nella cittadina, fornisce mappe interattive con indicazioni dei principali luoghi d’interesse legati alla storia del grande poeta e mette a disposizione le immagini di ben 200 documenti provenienti dall’archivio della Shakespeare Birthplace Trust; tra questi, una copia del First Folio, la prima pubblicazione delle opere del poeta, del 1623, e dell’ultima lettera a lui indirizzata. Inquadrando i luoghi visitati con lo smartphone, informazioni in realtà aumentata verranno aggiunte sullo schermo in tempo reale.
Ma le attrattive principali dell’applicazione sono altre ancora: dalla possibilità di avere la propria guida personale al tour di Stratford, tra cui lo stesso Shakespeare, David Garrick e Marie Corelli, a quella di visualizzare la ricostruzione tridimensionale di New Place, una delle residenze principali di Shakespeare demolita nel 1702, semplicemente inquadrando il luogo dove era collocata un tempo: muovendosi con il dispositivo, la costruzione si può vedere da diversi punti di vista. E, naturalmente, alla fine della visita, è possibile scattare una foto con l’avatar 3D del poeta, da stampare in seguito presso lo Shakespeare Birthplace Gift Shop.
La realtà aumentata, dunque, dà la possibilità di vivere in modo personale e originale la visita ai luoghi che sono stati teatro di eventi importanti, ma anche della vita di personaggi famosi, riportando alla luce testimonianze preziose che diventano strumenti di conoscenza interattivi.
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La realtà aumentata mostra le città d’arte ieri e oggi
Sono sempre più numerose, nel mondo, le grandi città d’arte che vogliono mettere in mostra il loro antico aspetto attraverso la realtà aumentata. Mettere una grande varietà di immagini e contenuti “d’archivio” a disposizione di tutti i turisti che si avvicinano a luoghi e monumenti celebri muniti di smartphone o tablet è uno dei modi più innovativi e suggestivi di riportare in vita la storia e il prestigio di una località famosa. Le informazioni, infatti, grazie alla realtà aumentata e alla geolocalizzazione, appaiono esattamente lì dove hanno ragione di essere, creando spesso un contrasto visivo ad alto coinvolgimento.
Anche Parigi entra a far parte della schiera di “città aumentate”. La società Mavilleavant (MyCityBefore) ha realizzato “Paris Then and Now”, un’app in realtà aumentata per Android e iOS che introduce gli utenti in un’esplorazione interattiva di moltissime zone della città: una volta superato l’imbarazzo della scelta a proposito di quale quartiere visitare, si possono visualizzare immagini che illustrano l’aspetto dei vari luoghi 100 anni fa, anche sovrapponibili alla realtà attuale situata al di là dello schermo.
Oltre al corredo visivo, naturalmente, vengono fornite descrizioni storiche e aneddoti interessanti. Per sapere dove si trova il più vicino “luogo aumentato”, si può scegliere di ricevere apposite notifiche quando ci si trova nelle vicinanze, oppure di cercarli autonomamente attraverso mappe interattive, satellitari, o contenuti in realtà aumentata.
Ma Roma, con le sue attrazioni turistiche di fama mondiale, potrebbe presto non essere da meno. Inglobe Technologies ha infatti presentato all’Augmented World Expo 2013 (tenutosi lo scorso giugno in California) l’applicazione ARmedia 3D Tracker per il riconoscimento di oggetti tridimensionali complessi. Una delle dimostrazioni più interessanti dell’uso di questa tecnologia su un tablet, è stata fatta proprio per fornire una ricostruzione tridimensionale in realtà aumentata del Colosseo. I turisti potrebbero dunque inquadrare con il loro dispositivo il monumento e vedere le parti “mancanti” prendere forma in tempo reale sullo schermo.
La realtà aumentata può diventare una risorsa per chi vuole visitare le più belle città d’arte del mondo sperimentando la sensazione di fare anche un viaggio indietro nel tempo.
Fonti: http://www.mavilleavant.com/ e http://www.armedia.it/tracker.php
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Visitare i luoghi della Bibbia con la realtà aumentata
Il felice rapporto tra realtà aumentata e patrimonio storico e artistico continua a consolidarsi. Sovrapporre il passato e il presente in un suggestivo gioco di immagini a incastro, soprattutto se si può fare agevolmente tramite un’applicazione mobile, è una possibilità che attrae un numero sempre più grande di soggetti coinvolti nella gestione e promozione di siti di interesse storico.
Questa volta, ad essere riportata in vita dalla realtà aumentata è addirittura la storia della Bibbia. Architip è infatti un’applicazione mobile, attualmente in fase di beta testing, dedicata a chi visita i luoghi della storia d’Israele: inquadrando con lo smartphone le rovine di un’antica città, un monumento, i resti di un dipinto o di un mosaico, è possibile vedere la ricostruzione tridimensionale del suo aspetto originario.
Software in realtà aumentata e modellazione 3D sono quindi utilizzati per realizzare, in collaborazione con archeologi e storici dell’arte, accurate ricostruzioni virtuali, anche animate, di siti (sia interni che esterni), monumenti e opere d’arte visualizzabili direttamente sul luogo in tempo reale; ma a disposizione dell’utente-visitatore ci sono anche traduzioni di testi antichi, presentazioni di informazioni geolocalizzate in formato audio o video e di dati provenienti dal web.
Ogni persona ha probabilmente un modo proprio di visitare i luoghi che hanno una storia importante alle spalle: sceglie cosa vedere, dove soffermarsi, quali aspetti approfondire per costruire un percorso di esplorazione, anche sensoriale, personale. La realtà aumentata, tuttavia, riesce a portare l’esperienza della scoperta di qualsiasi patrimonio artistico e storico ad un livello superiore a quello fornito dalle pagine di una guida tradizionale, rendendo dinamiche e a portata di mano le immagini del passato.
Architip from Architip Ltd on Vimeo.
Fonte: http://architip.mobi/
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