Curiosi di sapere quali e quanti segnali wi-fi siano presenti intorno a voi? Sembra una missione impossibile, invece dalla fine del 2015 potrete finalmente vederli con i vostri occhi grazie alla nuova app per iPad “The Architecture of Radio”.

“The Architecture of Radio” è un’app site-specific, ovvero studiata appositamente per essere applicata a un determinato ambiente, sviluppata dal designer olandese Richard Vijgen, che ne presenterà in anteprima una versione speciale al Germany’s ZKM | Center for Art and Media da questo mese ad Aprile 2016.

L’app è stata creata con Three.jp e Ionic Framework e si basa su un GPS per avere la posizione esatta dell’utente; una volta ricevuta la posizione, ecco che entra in gioco la realtà aumentata, che visualizza sullo schermo del mobile device tutte le connessioni nell’area triangolate via satellite. Quindi non solo connessioni wi-fi, ma anche l’invisibile traffico degli smartphone, le unità GPS, segnali satellitari, antenne cellulari e oltre.

Sembra che l’app sia soprattutto informativa e voglia semplicemente farci vedere con i nostri occhi quel che al momento è invisibile; infatti, come possiamo leggere sul sito ufficiale: “L’infosfera si appoggia su un intricato network di segnali, cablati o wireless, che la supportano. Siamo completamente circondati da un sistema invisibile di dati e segnali radio provenienti da punti d’accesso, antenne cellulari e segnali satellitari. Le nostre vite digitali dipendono da questi sistemi fisici per comunicazione, osservazione e navigazione.”

Probabilmente poter infine vedere tutto questo ci renderà più consapevoli di quello che abbiamo intorno e della portata della rivoluzione tecnologica della quale siamo parte: una volta di più la realtà aumentata concorre, tramite il virtuale, a farci assaporare una fetta di reale altrimenti impossibile da raggiungere.

The Architecture of Radio sarà disponibile per iOS da Dicembre 2015 e per Android da inizio 2016.

Siete affascinati dalla storia dell’antico Egitto con le sue piramidi, i suoi faraoni, la sfinge di Giza?

Se avete in programma di fare una visita all’Expo 2015 non perdetevi la possibilità di vivere un’esperienza emozionante e unica che il padiglione di questo affascinante paese è in grado di offrire: un viaggio virtuale alla scoperta dell’Egitto in realtà aumentata.

Posto nel Cluster bio-mediterrano, composto da quattro sale, il padiglione dell’Egitto vi regalerà l’opportunità di conoscere attraverso la realtà aumentata non solo la storia egizia, ma anche le sue tradizioni culinarie.

All’ingresso del padiglione verrete muniti di tablet necessario per affrontare l’entusiasmante viaggio di scoperta.

Il percorso inizia nella prima sala, dove sono presenti quattro pannelli grafici, puntando il dispositivo verso ogni singolo pannello, magicamente apparirà Iside, dea della fertilità che vi porterà indietro nel tempo, e vi guiderà in un viaggio storico culinario scandito in quattro diverse epoche storiche: periodo faraonico, greco-romano, copto e islamico.

Un altra stupefacente avventura vi aspetta una volta entrati nella seconda sala, vi basterà indossare degli appositi visori per la realtà aumentata per dare inizio ad un viaggio in epoche che non avete mai vissuto, un ologramma tridimensionale, caratterizzato da fasci di luce, prenderà vita davanti i vostri occhi, per raccontarvi una storia legata ad alcune tradizione del paese.

La terza sala vi regalerà invece la possibilità di immedesimarvi totalmente e vestire i panni di un faraone, troverete uno specchio nel quale vi vedrete riflessi con costumi egizi antichi, un camerino virtuale che vi darà la possibilità  di provare più di un vestito, ma la cosa più inedita e che vi troverete totalmente immersi nell’antico Egitto, circondati da oggetti e persone animate che non esistono realmente, e che vi mostreranno cose mai viste prima.

Nella quarta sala, troverete un angolo ristoro nel quale dopo aver vissuto emozioni esaltanti e dopo aver viaggiato nella storia della tradizione culinaria egizia, potrete realmente gustare i sapori tipici della cucina locale.

 

 

 

La realtà aumentata sempre più spesso è al servizio di medicina e salute: abbiamo visto progetti come quello dei visori HoloLens utilizzati dalle università statunitensi per studiare medicina e anatomia o come l’headset Smart Specs che aiuterà gli ipovedenti a percepire la realtà intorno a loro; adesso sembra giunto il momento del grande ingresso della realtà aumentata nel mondo della chirurgia.

Alcuni collaboratori scientifici della Purdue University e la Indiana University School of Medicine hanno lavorato fianco a fianco per creare una nuova tecnologia che possa aiutare i chirurghi sui campi di battaglia o nelle aree più sperdute della terra a operare i pazienti pur non essendo specialisti in una determinata operazione grazie all’aiuto in differita di altri medici. Sino a questo momento era già stato sviluppato un sistema per lo stesso scopo, ma purtroppo presentava qualche problema di funzionamento: infatti al video con il punto di vista del chirurgo, lo specialista rispondeva con del testo scritto a lato; questo comportava un continuo spostamento dello sguardo da un punto a un altro durante l’operazione, e come si può immaginare non era una soluzione ottimale. Oggi invece, con il nuovo STAR (System for Telementoring with Augmented Reality) la situazione ha visto un deciso miglioramento: grazie alla realtà aumentata i consigli degli esperti verranno proiettati direttamente nel campo visuale del chirurgo, rendendo le operazioni più sicure e veloci. In pratica uno schermo trasparente viene post sul campo di lavoro del chirurgo; in questo modo sia chirurgo che specialista vedono la stessa cosa e il primo legge e vede le informazioni direttamente sulla zona da operare.

Per il momento il sistema STAR, sviluppato con l’aiuto del Pentagono, è stato solamente testato in laboratori che simulano l’ambiente ospedaliero, ma sembrerebbe che presto possa entrare pienamente in uso.

Ecco un’animazione che spiega il funzionamento del sistema:

 

Avete sempre sognato di esporre in una Galleria Nazionale o in un grande e importate museo? La tecnologia può aiutarvi grazie alla realtà aumentata, o almeno lo ha fatto nel caso dell’artista digitale Trevor Jones.

L’artista ha infatti deciso di promuovere la sua mostra personale, che si terrà dal 2 al 9 Settembre 2015 nella sua città natale, Edimburgo e che avrà titolo non a caso #EdinburghHacked, creando un’app che, grazie alla realtà aumentata, mostrerà le sue opere al posto di grandi capolavori del passato.

Per realizzare questo progetto, Jones ha lavorato gomito a gomito con David Oxley, consulente informatico e Direttore di Numeriq Ltd; i due hanno progettato e creato un’applicazione mobile che il pubblico possa scaricare sui propri smartphone e tablet per interagire con i tag AR sparsi in giro per Edimburgo e addirittura su alcune delle opere della National Gallery of Scotland.

L’idea alla base di tutto il progetto è quella di portare le opere fuori dalle gallerie tramutando la città stessa in una gigantesca esposizione interattiva. D’altro canto, anche la mostra promossa tramite questa azione è decisamente innovativa; come afferma l’artista stesso: “Questa mostra connetterà pittura con realtà aumentata, software di morphing, social media e altro per creare uno spazio interattivo che si sviluppa e cresce grazie a coloro che vengono coinvolti in esso.”

Ma tutto questo è legale?

Questa domanda sorge spontanea, e quella di Jones sembra essere in effetti in parte anche un’interessante ricerca proprio su questo: “Sono interessato nella nozione di chi possegga lo spazio digitale e sembrano non esserci informazioni a riguardo”.

La risposta di un portavoce delle National Galleries of Scotland sembra positiva: “I visitatori alle National Galleries of Scotland sono liberi di scattare fotografie alla maggior parte delle opere in mostra per proprio uso personale e siamo inoltre molto felici che usino queste immagini come base per i loro sogni e viaggi immaginari.”

Quel che è certo è che, grazie alla realtà aumentata, la mostra è sulla bocca di tutti e sarà di certo un gran successo. E poi, come Jones ha confessato, aveva sempre sognato di vedere le sue opere esposte alla National Gallery, ora può vederne esposte ben 15! 😉

Guarda il video delle opere in giro per Edimburgo:

E quello della National Gallery:

Manus : i guanti per la realtà aumentata

Che la realtà aumentata  sia in grado di regalare delle emozioni uniche e indimenticabili è ormai cosa indiscutibile.

Vivere e scoprire ambienti virtuali, osservare oggetti in tre dimensioni senza che questi siano realmente presenti, queste e altre ancora sono le opportunità che la realtà aumentata offre agli utenti, fin ora però tali esperienze “aumentate” hanno sempre visto coinvolti solo due dei nostri sensi la vista e l’udito, e se fosse arrivato il momento di allargare le sensazioni coinvolgendo anche il tatto?

Da qui l’idea di una start up olandese di dar vita a dei guanti per la realtà aumentata che consentono di toccare e controllare oggetti presenti nel mondo virtuale.

I guanti per la realtà aumentata, sono stati presentati, riscuotendo enorme successo e curiosità in occasione dell’E3, il grande evento del settore videogiochi, svoltosi a Los Angeles.

Il dispositivo Manus è costituito da un paio di guanti senza fili, con delle piccole scatolette nere, che consentono a chi li indossa di sentire gli oggetti “aumentati” come se questi esistessero realmente, offrendo così un esperienza ancora più coinvolgente.

I guanti sono dotati di alcuni sensori in grado di rilevare i movimenti delle mani, questi sono presenti su ogni singolo dito, in modo tale da percepire e considerare con estrema precisione ogni singolo movimento delle mani di chi li indossa. Una volta captati i movimenti, i relativi dati vengono inviati mediante Bluetooth e mediante un software open-source ad un visore per la realtà aumentata come ad esempio Microsoft Hololens.

Guardate il video dimostrativo per capire meglio il funzionamento e le potenzialità di questi innovativi guanti.

Secondo l’azienda produttrice il dispositivo Manus sarebbe prevalentemente destinato al mondo dei videogames, e dovrebbe rappresentare l’evoluzione e il futuro degli odierni controller.

Gamers non vere l’ora di giocare al vostro videogame con qualcosa di diverso da una tastiera o un mouse, capace di farvi toccare con mano mondi virtuali?  Dovrete pazientare ancora un po’, al momento è possibile effettuare solo il pre-ordine dei guanti, sul sito ufficiale del brand, l’inizio delle spedizioni del prodotto è previsto nell’ultimo trimestre del 2015, il costo si aggira intorno ai 250 Euro.

Punto di forza dei guanti Manus  rispetto ad altri tipi di periferiche simili, sarà la grande capacità di adattamento, infatti tanti saranno i tipi di visori supportati, da Google Cardboard ai Samsung e cosi via.

 

 

 

Vi piacerebbe scoprire uno dei più grandi capolavori della storia dell’architettura, rivivendo l’atmosfera del passato?

Se la risposta è si e se avete in programma un viaggio con destinazione Barcellona, allora non perdetevi assolutamente la fantastica esperienza di scoprire Casa Batllò  in realtà aumentata. Per tutti i turisti, ma in particolare per gli appassionati d’ arte e di design, casa Batllò è una tappa obbligatoria quando ci si trova nella stupenda città di Barcellona. Patrimonio dell’UNESCO, opera di Antoni Gaudì, l’edificio è una meraviglia da vedere almeno una volta nella vita.

Già di per se la stravagante spettacolarità degli interni di questo capolavoro, lascia senza parole tutti i visitatori, ma la visita diventa ancora più stupefacente quando entra in scena la realtà aumentata.

Oggi casa Batloò ha deciso di puntare sulle nuove tecnologie, offrendo la possibilità di effettuare un tour all’interno del palazzo con delle nuovissime  video-guide in grado di combinare le bellezze della  struttura con elementi aumentati, ambienti virtuali e animazioni 3D, che senza ombra di dubbio stimoleranno i vostri sensi e le vostre emozioni.

L’idea di offrire una visita in realtà aumentata nasce per mostrare la casa così come la concepì Gaudì.

La realtà aumentata vi trasporterà in un mondo magico e accattivante, nel quale potrete scoprire la vita e le abitudini della famiglia Batloò e rivivere così  l’ atmosfera che si respirava circa un secolo fa.

Con Tablet in mano e cuffie necessarie per le spiegazioni audio, la visita immersiva avrà inizio, potrete esplorare  le stanze di casa Batloò, vedere gli arredi dell’epoca, e semplicemente inquadrando gli oggetti presenti con il tablet, potrete osservarli nella loro forma originaria, cosi come erano stati pensati da Gaudì, il tutto accompagnato da animazioni tridimensionali che vi lasceranno senza parole.

Curiosi? Guardate il video che vi anticipa questa fantastica visita cultuale!

La visita guidata di casa Batloò in realtà aumentata, è uno dei numerosi esempi di come questa nuova tecnologia sia in grado di trasformare musei, città, opere d’arte in esperienze immersive uniche ed emozionanti.

Scoprite qui come Experenti può rendere indimenticabili le esperienza artistiche con la realtà aumentata.

 

 

Molte idee brillanti legate alla realtà aumentata cercano i fondi per partire su Indiegogo: la settimana scorsa abbiamo parlato della campagna di crowdfunding (ancora in atto) per la produzione degli occhiali dedicati al mondo del ciclismo Senth IN1; quest’oggi, invece, presentiamo un progetto che la sua campagna l’ha finita con ampio successo: si tratta di “Minute of Life”, che ha raggiunto il 101% della quota richiesta in soli due mesi.

Minute of Life è un servizio innovativo di messaggistica esistente in due versioni: in quella tradizionale l’utente può acquistare lo spazio di un minuto durante il quale un messaggio creato appositamente per qualcuno di speciale rimarrà disponibile sul sito; basterà poi inviare un messaggio alla persona in questione perché guardi il videomessaggio esattamente in quel momento. La seconda versione, basata sulla realtà aumentata, permette di inserire il proprio video messaggio su qualsiasi oggetto reale si voglia: tramite l’apposizione di un tag ed uno smartphone, il destinatario del messaggio potrà vederlo proiettato nella vita reale. Minute of Life ha un primato: si tratta del primo servizio che si rivolge direttamente agli utenti per la creazione del prodotto finale aumentato.

Guardate questo video-tutorial per capire qualcosa di più sul funzionamento:

In pratica, andando sul sito del servizio si può creare un video messaggio e/o una slide di immagini; poi, per quel che riguarda il messaggio aumentato, pagando una quota si possono acquistare i pacchetti di markers da applicare sugli oggetti sui quali vogliamo che il nostro messaggio venga visualizzato; possono essere QR codes o tags e volendo possono essere anche applicati su una t-shirt. In seguito, scaricando l’applicazione (disponibile sia per Android che per iOS), il funzionamento sarà lo stesso che abbiamo visto tante altre volte: basterà inquadrare il tag per vedere il video che abbiamo o che ci è stato dedicato!

La scoperta di un sentiero nascosto, di uno scorcio magico, di un lago che sembra incantato, tutto ciò accade solo a bordo della vostra bici, compagna di avventure volte alla scoperta di posti nuovi e scenari spettacolari. Il vostro sogno è di condividere con i vostri amici le meraviglie che incontrate lungo il vostro percorso?

Oggi è possibile, il sogno diventa realtà grazie all’arrivo dei nuovi occhiali in realtà aumentata Senth IN1, ideati e realizzati esclusivamente per i ciclisti.

I visori potranno essere collegati tramite Bluetooth con il vostro smartphone, compatibili sia con iOS che con Android, ciò vi consentirà di scattare foto, video di tutto ciò che incontrerete nel corso della vostra pedalata, e vi offrirà la possibilità di condividerli online. Ma non solo condivisione per questi innovativi occhiali, senza staccare le mani dallo sterzo, potrete effettuare e ricevere telefonate, selezionare la musica da ascoltare presente sul vostro dispositivo mobile, navigare sul web, tutto in piena sicurezza.

Se siete distratti durante una conversazione telefonica a bordo della vostro bici,  Senth IN1 rileva e  vi segnala i pericoli vicini,  come ad esempio la presenza di un pedone,  di una vettura o la possibilità di incontrare blocchi stradali.

Vi starete  chiedendo come è possibile svolgere tutte queste azioni senza lasciare il manubrio?

La risposta è semplice potrete gestire il tutto attraverso comandi vocali e attraverso i movimenti del capo, oppure ancora posizionando un touchpad sull’astina degli occhiali o installando un telecomando sullo sterzo della bici, visualizzerete poi una piccola immagine video trasparente in un angolo del vostro campo visivo con tutte le informazioni.

Le funzioni non finiscono qui, potrete usare gli occhiali per tenere sotto controllo l’allenamento fisico, in quanto sono in grado di informarvi sui chilometri percorsi, sulle calorie bruciate, sulla velocità, sul tempo.

Da un punto di vista tecnico, gli occhiali sono ben fatti, dotati di una videocamera HD, di un microfono e di un altoparlante, gps, magnetometro, una batteria con un’autonomia di 5 ore facilmente cambiabile, quattro tipi di lenti intercambiabili a seconda della luce e delle condizioni meteorologiche.

Curiosi? Guardate il video dimostrativo.

Che dite amanti delle pedalate, vi entusiasmano?

 

Avete letto bene, il titolo è giusto: adesso potrete giocare a baseball quando e dove volete grazie ad una nuova app che unisce questo sport e realtà aumentata. Si chiama Portalball, è stata sviluppata da Jordan Edelson e lanciata da Appetizer Mobile ed è supportata e promossa nientemeno che da Joe Girardi, Manager dei famosissimi New York Yankees.

“Ho semplicemente pensato che potesse essere un modo per icludere altre persone oltre agli appassionati di baseball” ha dichiarato Girardi a proposito del progetto. “Perchè non tutti amano il baseball come lo amo io.”

All’interno dell’app, un vero e proprio videogioco aumentato, il giocatore può colpire, afferrare e lanciare le palle in arrivo all’interno di portali che si aprono all’improvviso tutto intorno a lui, in uno spazio di 360°; tramite dispositivo mobile, che sia smartphone o tablet, l’utente potrà vedere la versione aumentata degli spazi intorno a lui e sentirsi protagonista di un vero e proprio training sportivo. Il videogioco può essere giocato in solitaria o in modalità multiplayer.

Girardi, intervistato, ha ammesso di non essere un gran giocatore di videogames:

“A volte durante il tempo libero faccio qualche partita” ha detto. “Per me è stato importante essere coinvolto perché è un altro modo di rimanere in contatto coi miei figli”.

Questa non è l’unica motivazione, tuttavia, perché alla base sembra essercene una molto più benefica: l’app è gratuita ma alcuni contenuti speciali sono a pagamento; parte degli introiti di questi ultimi saranno devoluti alla Girardi’s Foundation, associazione benefica che lo stesso sportivo ha creato con la moglie per aiutare le persone con problemi finanziari e in difficoltà.

Portalball è disponibile in download gratuito per Android e iOS.

La concorrenza in ambiente retail è davvero smisurata, tra i brand che lo sostengono c’è anche Beam Suntory, azienda produttrice di bourbon.

Sempre più spesso le compagnie si rendono conto che per superare la concorrenza e spiccare in mezzo alla grande quantità di altri brand che un cliente può agevolmente trovare ogni giorno sugli scaffali di negozi e supermercati non è più sufficiente l’advertising tradizionale. Per attrarre l’attenzione del possibile cliente bisogna regalargli un’esperienza che sia indimenticabile e possibilmente lasciarlo a bocca aperta. Ecco dunque che arrivano in nostro soccorso realtà aumentata e marketing esperienziale!

“La vendita di liquori è un ambiente saturo, quindi abbiamo davvero bisogno di spiccare per raggiungere nuovi clienti ed educare gli acquirenti riguardo il bourbon,” ha dichiarato Michelle Cater, direttore del marketing commerciale di Beam Suntory. “Sulla base delle nostre ricerche, sappiamo che i bevitori di bourbon sono entusiasti all’idea di conoscere qualcosa di più riguardo cosa renda il bourbon unico. Con la realtà aumentata siamo in grado di coinvolgere i clienti in modo intelligente.”

Per Beam Suntory non è la prima sortita in ambito di advertising con nuove tecnologie, perché già da qualche mese la compagnia sta sfruttando le meraviglie della realtà virtuale per promuovere il suo Jim Beam Devil’s Cut Bourbon; adesso, capita l’antifona, ha deciso di puntare anche sulla realtà aumentata, appoggiandosi su BlippAR e studiando l’app “The Bourbon Revival”, che ci spiega tramite AR come il bourbon venga prodotto.

L’app “The Bourbon Revival” funziona con qualsiasi smartphone; gli utenti scaricano l’app BlippAR e semplicemente la usano per scansionare codici AR situati sugli scaffali dei negozi o sulle bottiglie. In questo modo l’utente vedrà apparire contenuti 3D di sicuro interesse, quali l’interazione con bottiglia e bevanda e la sperimentazione di ricette e cocktail.

Amanti del bourbon o meno, di certo adesso siamo curiosi 😉