Dopo gli esperimenti con i “libri che non possono essere stampati” Google non accenna a fermarsi: rimaniamo in ambito letture e tecnologia, questa volta con la registrazione di due idee che mettono in gioco anche la realtà aumentata.

I due brevetti, registrati originariamente nel Gennaio 2015 al USPTO (United States Patent and Trademark Office, l’Ufficio Marchi e Brevetti USA), riguardano altrettante tecnologie legate al mondo dei libri.

Il primo registra l’idea per un “interactive book“, un libro interattivo, descritto all’interno del documento anche come “dispositivo per lo storytelling“. Come possiamo leggere nell’abstract, questo dispositivo è composto da componenti elettronici quali sorgenti di luce, speakers, un proiettore video o uno schermo, ed è configurato per stabilire una connessione con un libro interattivo, fornendo un potenziamento della storia presente nel libro stesso grazie agli effetti elettronici.
In pratica si tratta di volumi che presentano sensori di movimento e pressione abbinati a un dispositivo di forma rotonda che va a inserirsi nella costa del libro e che proietta immagini olografiche a mano a mano che si legge la storia, accompagnandole con suoni e musiche per meglio ricreare l’ambientazione.

Il secondo brevetto, invece, è relativo a un “Media enhanced pop-up book“, cioè un libro pop-up potenziato dalla presenza di dispositivi tecnologici. Leggendo il documento registrato, scopriamo che Google ha pensato a un libro fisico composto di pagine pop-up che appaiono anche sullo schermo di un dispositivo. Il libro avrà per ogni pagina una pagina secondaria che si aprirà in verticale e immagini aggiuntive appariranno sul dispositivo mobile abbinato. Si tratta di una tipologia di libro che vede una realtà aumentata ancora non così avanzata come nel primo caso, che prevede un micro-proiettore.

Ovviamente stiamo parlando di brevetti, dunque non è detto che i prodotti vengano poi creati e immessi sul mercato. Ciò nonostante queste due idee, se unite alle sperimentazioni sui libri che non si possono stampare, dicono molto su uno dei campi di interesse di Google.

Sundance Film Festival e Star Wars insieme? Sembra impossibile, dato che stiamo parlando del più grande festival di cinema indipendente e di una delle saghe più famose a livello mainstream, e invece…quest’anno è accaduto grazie alla presentazione di The Holo-Cinema, una nuova tecnologia in sviluppo alla Disney.

The Holo-Cinema è una nuova soluzione che lega cinema e realtà aumentata in fase di sviluppo nella divisione ILMxLAB della Lucasfilm. Per il momento, principalmente, questa tecnologia è stata studiata per far vivere agli spettatori l’esperienza di Star Wars direttamente all’interno del proprio salotto: semplicemente indossando un paio di smart glasses, l’utente può esplorare vari luoghi della saga, come il Deserto di Jakku, e incontrare celebri personaggi, quali C-3PO e BB-8.
Un portavoce della Lucasfilm ha parlato delle possibilità di Holo-Cinema, includendovi anche quella di aprire dei “portali” nella realtà che permetteranno agli spettatori di visitare mondi e ambienti i quali non sono stati mostrati all’interno dei film. “Possiamo inserire molta più storia”, ha aggiunto.

Ma The Holo-Cinema non è l’unica novità legata alle realtà alternative che quest’anno sarà presente al Festival; un altro progetto molto interessante ha infatti catturato l’attenzione degli spettatori: si chiama Leviathan Project e, grazie a un mix di realtà aumentata e virtuale, vuole portare sugli schermi i best-seller della trilogia Leviathan di Scott Westerfeld. Stiamo parlando di libri di fantascienza per ragazzi, quindi il tema si presta moltissimo a una trasposizione che preveda altri tipi di realtà: la storia ha tra i protagonisti principali nientemeno che Mary Shelley e Charles Darwin e il periodo è quello della Prima Guerra Mondiale.
Il progetto Leviathan è il frutto di tre anni di lavoro e collaborazione di 5D Global Studios, World Building Media Lab, Intel e Unity e, grazie all’utilizzo di visori per realtà virtuale e aumentata e addirittura guanti con sensori di movimento, proietta lo spettatore all’interno del mondo steampunk dei libri, promettendo l’interazione con gli oggetti.

Questi due progetti sembrano essere solo l’inizio di una rivoluzione che, secondo esperti di cinema e addetti ai lavori, durante i prossimi anni porterà al Sundance moltissimi progetti legati alle nuove realtà.

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Un libro in realtà aumentata attiva un’esperienza che si colloca sempre a metà tra lettura e gioco: personaggi e oggetti, spesso manipolabili, si “staccano” dalla carta e diventano tridimensionali, ma per andare avanti con la storia bisogna girare le pagine.

Cosa succede allora quando il libro in realtà aumentata prende vita attraverso un videogioco? È l’esperimento, riuscito, fatto da Sony con la serie “Wonderbook” per la console Playstation3. Sono libri speciali che, sistemati di fronte allo schermo del televisore collegato alla Playstation3, svelano i contenuti in realtà aumentata “nascosti” nelle pagine. Il giocatore può interagire con i personaggi ed “entrare” nella storia grazie una speciale videocamera, la Playstation Eye, in grado di interpretare immagini e gesti (con algoritmi di computer vision e gesture ricognition), e a un controller sensibile al movimento, il Playstation Move. Quando il giocatore si posiziona davanti al televisore e apre il libro, sullo schermo vede sè stesso nella stanza con una scena tridimensionale nuova di fronte, con la quale può interagire “toccando” oggetti e personaggi.

 

Il primo titolo, Book of Spells, uscito nel 2012, insegnava ad eseguire gli incantesimi di Harry Potter attraverso una storia scritta da J.K. Rowling: il giocatore doveva pronunciare le formule magiche e agitare la bacchetta. Il secondo libro è una detective-story per bambini, creata dai Moonbot Studios, ambientata a Library City e arricchita da atmosfere da film noir, in cui bisogna aiutare Diggs, un tarlo investigatore, a scoprire l’assassino dell’amico. Grazie alla realtà aumentata, è possibile “maneggiare” lenti d’ingrandimento e altri oggetti, accendere e spegnere luci e setacciare gli angoli della città in cerca d’indizi, anche ruotando il libro per vedere la scena da diversi punti di vista.

 

La realtà aumentata unisce due strumenti d’intrattenimento “classici” come libri e giochi per la Playstation per creare una modalità di coinvolgimento nuova: partendo dal libro come punto di riferimento fisico dell’avventura, trasforma la narrazione in un gioco interattivo in cui sia la stanza che lo schermo del televisore diventano teatro del dialogo tra giocatore e personaggi.

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Alcuni personaggi di Diggs Nightcrawler, libro in realtà aumentata per la Playstation3. Fonte: http://moonbotstudios.com/diggs-nightcrawler/

Fonte: http://moonbotstudios.com/diggs-nightcrawler/