Bosch acquisisce una quota nella compagnia di realtà aumentata Reflekt
Ottimo periodo per il mercato automobilistico tedesco e il suo affacciarsi al mondo della realtà aumentata: dopo Volkswagen è infatti il turno della compagnia di produzione di componenti per automobili Bosch.
Mentre Volkswagen ha immesso poche settimane fa gli smart glasses nella sua fabbrica di Wolfsburg (per il momento in fase di test ma con ampie speranze di renderli presto operativi al 100%) solo qualche giorno fa si è appresa la notizia dell’acquisizione da parte di Bosch di una quota nella startup di realtà aumentata Reflekt. E’ la stessa Bosch ad aver dato la notizia.
Il mondo delle automobili e quello della realtà aumentata sembrano andare di pari passo grazie ai grandi vantaggi che questa nuova tecnologia può portare nelle fabbriche di produzione: grazie ai visori smart, i lavoratori hanno infatti la possibilità di vedere le istruzioni di produzione e montaggio direttamente di fronte ai propri occhi, allo stesso tempo rimanendo con le mani libere da dispositivi o manuali.
Hans-Peter Meyen, portavoce di Bosch, la pensa proprio così: “In futuro, le applicazioni di realtà aumentata saranno usate in molti ambiti delle nostre vite. Nel settore industriale e nel sottomercato delle automobili, le applicazioni a realtà aumentata ci faranno risparmiare tempo e ridurre i costi.”
L’accordo tra Bosch e Reflekt non arriva totalmente inaspettato: le due compagnie negli ultimi due anni hanno già sperimentato una partnership vincente, che ha visto l’introduzione della realtà aumentata nella creazione di applicazioni per la produzione, servizio, training e applicazioni di marketing all’interno delle produzioni Bosch; ce lo ricorda il CEO di Reflekt, Wolfgang Stelzle: “Siamo convinti che la nostra partnership a lungo termine con Bosch verrà rafforzata da questo investimento. La reputazione e la posizione sul mercato di Bosch accelererà la nostra espansione internazionale e lo sviluppo dei prodotti”.
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Angela Merkel e la realtà aumentata in campagna elettorale
La realtà aumentata in campo come nuovo modo di comunicare, sia quando i canali sono troppo pochi, che quando sono troppi, come spesso succede in campagna elettorale.
Televisione, Internet, comizi sembrano aver saturato gli spazi del confronto politico anche in Germania, dove il prossimo 22 settembre si voterà per rinnovare il parlamento ed eleggere il nuovo Cancelliere Federale. Il risultato è tutt’altro che scontato, così accade che nientemeno che Angela Merkel, primo ministro in carica, scelga proprio un’applicazione mobile in realtà aumentata per riuscire a parlare più direttamente ai suoi elettori (nonché, naturalmente, ai soliti “indecisi”). Uno degli strumenti più longevi e utilizzati in tutte le campagne elettorali del mondo, il manifesto con lo slogan e il primo piano del candidato che incombe dall’alto sulle principali strade della città, rischia ormai di risultare quasi controproducente: quante delle persone che camminano per la strada alzano lo sguardo verso i cartelloni e sono effettivamente interessate a sapere cosa quei volti statici hanno da dire loro?
A poche settimane dal voto, la cancelliera tedesca ha voluto risolvere questo problema sfruttando i vantaggi della comunicazione mobile e la carica innovativa della realtà aumentata. Inquadrando uno dei suoi manifesti elettorali con uno smartphone, i cittadini tedeschi potranno visualizzare un video in cui Angela Merkel in persona, con una delle sue caratteristiche giacche rosso acceso, “guarda” l’utente e con un messaggio lo incita a proseguire insieme per il futuro il cammino fatto fino a quel momento.
Non è la prima volta della realtà aumentata nella comunicazione politica. Anche in questo caso l’esempio è illustre: per sostenere con una donazione la campagna elettorale di Barack Obama del 2012, bastava scaricare l’applicazione in realtà aumentata, inquadrare una banconota da 5 dollari, e si poteva ascoltare l’inno ufficiale dell’iniziativa, e addirittura farsi una foto dando il cinque al presidente (per poi, naturalmente, condividerla sui social network).
La realtà aumentata può diventare uno strumento per animare anche i contenuti della comunicazione politica e portarli più vicini agli elettori? Gli esperimenti sono appena cominciati.
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