La Volkswagen XL1 si ripara con la realtà aumentata
La nuova assistente dei meccanici Volkswagen che usa la realtà aumentata si chiama MARTA, ma non è una donna: è un nuovo sistema che aggiunge preziose informazioni digitali ad un contesto reale specifico, quello della manutenzione e riparazione delle automobili, il cui nome è formato dalle iniziali dell’espressione Mobile Augmented Reality Technical Assistance.
MARTA è dunque un’applicazione in realtà aumentata sviluppata per i tablet da Metaio, che l’ha recentemente presentata alla grande conferenza InsideAR, tenutasi a Monaco il 10 e l’11 ottobre scorsi. Progettata in particolare per la manutenzione del modello XL1 della celebre casa automobilistica tedesca Volkswagen, MARTA risponde alla necessità di avere sempre a disposizione informazioni aggiornate e dettagliate sulle componenti e le caratteristiche specifiche delle nuove automobili, la cui complessità cresce con l’aumentare del livello di qualità. La realtà aumentata consente di superare i limiti dei manuali di istruzioni statici, proiettando etichette digitali e altre informazioni multimediali direttamente sulle immagini dell’automobile reale, e guidando l’utente nell’azione passo dopo passo.
Nel caso dei tecnici e dei meccanici Volkswagen, MARTA inizia con l’elenco degli strumenti necessari per il lavoro e la sequenza delle operazioni; ognuna di queste viene avviata dopo l’inizializzazione, cioè dopo che la precisa silhouette dell’auto mostrata dall’applicazione sullo schermo del tablet viene fatta coincidere con la posizione reale della XL1, per permettere al tecnico di assumere la giusta posizione. A quel punto, inquadrando la zona d’interesse, MARTA mostrerà le componenti in versione 3D sul dispositivo, e illustrerà in modo dinamico le singole operazioni, guidando il lavoro con istruzioni step by step.
La realtà aumentata si rivela sempre più spesso la tecnologia interattiva più efficace per aggiornare o sostituire i manuali di istruzioni, soprattutto nei settori dinamici e in continua evoluzione come quello dell’automobile.
Fonte: http://www.metaio.com/press/press-release/2013/volkswagen-marta-augmented-reality-service-support/
- Pubblicato il education, Realtà Aumentata
Scoprire la storia d’Europa con un’app in realtà aumentata
Ripercorrere le antiche vie dell’impero romano per capire in che modo si è formata la cultura europea è un’azione che assume un nuovo significato grazie alla realtà aumentata: questo viaggio indietro nel tempo per connettere passato e presente si può fare attraversando strade reali e digitali, ed è al centro di un progetto finanziato dall’Unione Europea: “TECH -TOUR Technology and Tourism: Augmented Reality for Promotion of Roman and Byzantine Itineraries” mira a far riscoprire alcune aree di interesse turistico e archeologico, dislocate tra l’Italia, la Slovenia, la Croazia e la Serbia, che individuano due percorsi, romano e bizantino, molto importanti per la storia del nostro continente; una serie di risorse informative multimediali fruibili attraverso un sito web e con un’applicazione mobile dedicata rendono la visita a questi siti e al loro patrimonio storico un’esperienza affascinante, arricchita dall’uso di tecnologie interattive e coinvolgenti.
L’applicazione mobile, sviluppata da LiveViewStudios e compatibile con i sistemi operativi iOS e Android, dà accesso a molti contenuti in realtà aumentata da consultare in vari modi: i simboli apposti sulla mappa interattiva dei territori in questione, esplorabili dal sito web cliccando con il mouse, se inquadrati con lo smartphone o il tablet nella versione stampata diventano contenuti tridimensionali relativi ai beni culturali custoditi nei diversi siti. Chi si reca personalmente nelle aree archeologiche, invece, può inquadrare con il dispositivo le rovine e vedere testi e altro materiale multimediale proiettato direttamente sul paesaggio; fermandosi con lo schermo di fronte a un totem, infine, si presenta addirittura una guida virtuale 3D completa di toga che illustra le meraviglie del percorso.
44 siti archeologici e due strade, quindi, una romana e una bizantina, lungo le quali sono avvenuti i frequenti scambi culturali tra la parte occidentale e quella orientale dell’impero romano che hanno costruito la base dell’identità europea, ora possono essere esplorati con strumenti davvero innovativi. L’importanza di guidare i turisti in una riscoperta graduale, attraverso un’esperienza coinvolgente e interattiva, di questi luoghi, è ben valorizzata dalla realtà aumentata e dalle sue variegate possibilità di utilizzo.
- Pubblicato il Architettura, education, Realtà Aumentata
Il giornale in realtà aumentata piace anche ai bambini
Ormai sono sempre di più i quotidiani che usano la realtà aumentata per raggiungere un più ampio numero di lettori, ma qualcuno riesce a farlo in modo davvero speciale. Chi sono, infatti, i lettori più curiosi e avidi di novità? I bambini. L’idea originale è venuta alla redazione del quotidiano giapponese Tokyo Shinbun, che ha deciso di usare la tecnologia per avvicinare i bambini al mondo delle notizie, trasformando in tempo reale le lunghe colonne piene di caratteri piccolissimi e con poche immagini in bianco e nero, in storie comprensibili al pubblico dei più giovani.
È stata quindi sviluppata, in collaborazione con l’agenzia di comunicazione giapponese Dentsu, un’applicazione mobile in realtà aumentata che riesce a “tradurre” gli articoli per i bambini inquadrandoli con uno smartphone. Sullo schermo, infatti, non solo i difficili caratteri Kanji (di origine cinese) vengono trasformati nel più leggibile sistema sillabico Hiragana, ma i testi vengono introdotti da titoli colorati pop-up, illustrati da immagini, video e animazioni di vario tipo, e commentati da personaggi dei cartoni animati. L’applicazione, inoltre, dà la possibilità anche agli inserzionisti di aggiungere contenuti dinamici che “aumentano” i tradizionali annunci pubblicitari, da vedere con lo smartphone.
Che si tratti di economia, temi sociali, politica o sport, la realtà aumentata riesce ad adattare i contenuti del quotidiano alle modalità di comunicazione e comprensione dei bambini, usando semplicemente uno smartphone e trasformando il giornale cartaceo in un mezzo che favorisce anche la condivisione quotidiana dei momenti di lettura tra genitori e figli.
Fonte: http://www.wired.co.uk/news/archive/2013-02/08/tokyo-newspaper-augmented-reality-kids
- Pubblicato il editoria, education, Realtà Aumentata
La realtà aumentata insegna il linguaggio dei segni
Coinvolgere i cinque sensi con la realtà aumentata non significa solo trovare nuovi modi per divertire, ma anche per imparare a comunicare. Chi deve esprimersi solo con lo sguardo e i gesti delle mani, infatti, utilizza dei segni che compongono un vero e proprio linguaggio a parte. Ecco perché in Germania il gruppo di designer Morphoria ha creato Deaf Magazine, una rivista specializzata nella diffusione della cultura del linguaggio dei segni tedesco; quest’ultimo è un sistema di segni visivi che si differenzia sia dalla lingua tedesca scritta che da quella parlata, che risultano quindi di difficile comprensione per le persone sorde, creando barriere culturali importanti, anche nel campo dell’istruzione.
Alla novità rappresentata da questa rivista, che si propone come un ponte tra i due mondi, si aggiunge ora quella di un’applicazione in realtà aumentata che sovrappone ai testi contenuti multimediali esplicativi di vario tipo. Gli articoli, infatti, sono divisi in micro sezioni che possono essere inquadrate con un dispositivo e aumentate con immagini, schemi e video che ne illustrano il significato nel linguaggio dei segni. L’applicazione marca, inoltre, le parole di origine straniera, i termini tecnici o desueti, e li collega direttamente a un dizionario visivo scaricabile.
La realtà aumentata diventa così non solo uno strumento che aiuta le persone sorde ad avere pieno accesso ai contenuti della rivista, leggendo articoli che parlano di lifestyle, società, attualità, ma introduce anche i lettori normodotati al linguaggio dei segni: i filmati di spiegazione, infatti, sono sottotitolati in tedesco, e l’applicazione contiene anche espliciti riferimenti a come imparare questo complesso codice di comunicazione.
La realtà aumentata, in questo caso, mette in comunicazione due linguaggi di tipo diverso, che sfruttano canali sensoriali diversi, riducendo alcune barriere culturali e sociali molto importanti.
DEAF MAGAZINE from MORPHORIA DESIGN COLLECTIVE on Vimeo.
- Pubblicato il editoria, education, Realtà Aumentata
Dino Pet e la fotosintesi spiegata con la realtà aumentata
Trasformare una lezione di biologia in un gioco non è facile, ma l’unione di realtà aumentata e organismi bioluminescenti produce uno spettacolo davvero affascinante. Mettere assieme scienza e arte è lo scopo principale della californiana Yonder Biology, che questa volta si è cimentata nella produzione di “Dino Pet”, il primo animale domestico in grado di avviare un processo di fotosintesi.
L’idea alla base dell’iniziativa, finanziata con successo da una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Kickstarter, è arrivata dall’osservazione di un fenomeno naturale molto suggestivo: alcune alghe microscopiche presenti nell’oceano, chiamate dinoflagellate, emettono, al buio, un’intensa luce azzurra grazie a un processo di fotosintesi. Per far conoscere questi organismi e stimolare, specialmente tra i giovanissimi, l’interesse per una disciplina importante come la biologia, Yonder ha ricreato in laboratorio le condizioni per la crescita delle dinoflagellate, e ne ha fatto uno speciale giocattolo interattivo. “Dino pet” è simile a un piccolo dinosauro, che va esposto alla luce indiretta del sole di giorno e brilla intensamente di notte.
La sua storia, che viene raccontata in un bel libro per bambini scritto e illustrato da Paul Taylor, non poteva rimanere confinata nel mondo delle pagine cartacee: il prossimo obiettivo della raccolta fondi è infatti sviluppare e distribuire l’applicazione in realtà aumentata di Dino Pet. Inquadrando le ricche illustrazioni del libro, l’app introduce il lettore in un fantastico mondo animato a tre dimensioni da manipolare sullo schermo: ci si può avvicinare a Dino e immergersi completamente nel suo ambiente in realtà aumentata, esplorandolo da tutti i punti di vista e muovendosi liberamente nello spazio con il dispositivo.
Comprendere il funzionamento del mondo naturale è un’esigenza che sta diventando sempre più attuale, e la realtà aumentata si sta rivelando uno degli strumenti più coinvolgenti ed efficaci per illustrare in modo innovativo anche i fenomeni più complessi.
DINO PET // AUGMENTED REALITY from Yonder Biology // Andy Bass on Vimeo.
Fonte: http://www.kickstarter.com/projects/yonder/dino-pet-a-living-bioluminescent-night-light-pet
- Pubblicato il editoria, education, Gamification, Realtà Aumentata
Realtà aumentata sulla sabbia per capire la geologia
Anche un semplice recinto di sabbia per giocare può diventare un efficace strumento educativo con la realtà aumentata. Ma, soprattutto, può diventare un modo per rendere comprensibili e persino affascinanti anche i concetti scientifici più difficili, utilizzando colori ed effetti tridimensionali proiettati su qualsiasi tipo di materiale.
Alla mostra “Shaping Watersheds Interactive Sandbox” allestita presso il Davis’ Tahoe Science Center dell’Università della California, viene illustrato il funzionamento di un recinto di sabbia in realtà aumentata che può spiegare ai bambini concetti appartenenti alla geologia, all’idrologia e alla topografia. Una videocamera 3D (in questo caso una Microsoft Kinect Xbox) inquadra la superficie della sabbia, sulla quale poi vengono proiettate immagini a colori che rappresentano i diversi livelli dei rilievi, e un flusso azzurro in movimento che simula in modo molto realistico lo scorrere dell’acqua.
L’interazione con questo gioco è molto suggestiva: muovendo la sabbia con la paletta si creano montagne, depressioni, laghi e fiumi che vengono evidenziati in tempo reale da colori diversi (verde, marrone, azzurrino), rendendo visibili anche i vari livelli di altitudine (le curve di livello), proprio come in una cartina topografica. Mettendo una mano aperta sopra il recinto di sabbia, invece, e quindi creando una zona d’ombra, una pioggia virtuale blu comincia a cadere dalla “nuvola” e a scorrere poi sulla superficie sottostante seguendo la conformazione della sabbia. I bambini comprendono così il comportamento dei flussi di laghi e fiumi, e possono essere resi più familiari i meccanismi di costruzione di dighe, gestione dei corsi d’acqua, controllo delle inondazioni.
L’alto livello di interattività e i contenuti proiettati in tempo reale con la realtà aumentata permettono ai bambini di manipolare attivamente le materie, e di vedere il comportamento degli elementi naturali che si dispiega davanti ai loro occhi, creando una modalità d’apprendimento più coinvolgente di qualsiasi spiegazione.
Fonte: http://news.ucdavis.edu/search/news_detail.lasso?id=10637
- Pubblicato il Cataloghi in Realtà Aumentata, editoria, education, Realtà Aumentata
In cattedra con gli occhiali in realtà aumentata
I contenuti virtuali aggiunti dalla realtà aumentata, si è detto, possono aprire canali di comunicazione inediti. Anche nelle situazioni in cui lo scambio efficace di informazioni tra chi parla e chi ascolta non è ostacolato dalla distanza fisica, ma da elementi di altra natura. Quale professore, per esempio, non ha mai trovato difficile instaurare un vero dialogo con i suoi studenti? Un gruppo di scienziati spagnoli ha progettato un sistema basato su realtà aumentata e occhiali “intelligenti” che potrebbe migliorare la qualità delle lezioni nella aule scolastiche e universitarie.
L’Augmented Lecture Feedback System (ALFs), messo a punto dai ricercatori dell’Università Carlo III di Madrid, prevede che i professori siano dotati di occhiali in realtà aumentata in grado di mostrare, quando lo sguardo è rivolto alla classe, i feedback forniti dagli studenti sull’attività in corso. Questi ultimi, infatti, attraverso i loro cellulari, connessi con il server del sistema, possono selezionare alcuni simboli per comunicare che stanno seguendo con profitto la lezione o che, al contrario, non hanno capito alcuni passaggi del discorso, chiedere di procedere più lentamente, o altro. Il professore visualizza ciascun segno in corrispondenza dei singoli allievi, facendosi un’idea immediata del modo in cui la sua spiegazione viene recepita.
Un altro aspetto interessante del progetto riguarda la possibilità di vedere un diagramma che assembla tutte le risposte degli studenti, realizzato in tempo reale dal software. Per il momento le maggiori difficoltà di impiego sono rappresentate dalla scarsa ergonomia degli occhiali, ancora piuttosto pesanti e ingombranti da indossare; in attesa dello sviluppo di nuovi modelli, è facile intuire come la direzione da intraprendere potrebbe essere quella dell’implementazione del software, in futuro, sui Google Glass.
Questo sistema introdurrebbe quindi una variante nel tradizionale flusso comunicativo che caratterizza le lezioni universitarie (ma non solo), specialmente in presenza di gruppi numerosi di ascoltatori. La realtà aumentata aiuterebbe, da un lato, quegli studenti che in contesti di questo tipo esitano ad esprimersi di fronte al resto della classe; dall’altro lato consentirebbe al professore di calibrare al meglio la lezione in tempo reale sulla base delle esigenze del gruppo.
E, naturalmente, non è difficile immaginare l’uso di questi dispositivi in situazioni diverse, come ad esempio una conferenza con un pubblico numeroso.
Sono molti e, probabilmente, per lo più ancora da scoprire, i modi in cui la realtà aumentata può migliorare le pratiche di insegnamento, dentro e fuori dalle aule scolastiche.
Fonte e immagini: http://www.uc3m.es/portal/page/portal/actualidad_cientifica/noticias/professors_glasses
- Pubblicato il Realtà Aumentata
Un valido aiuto per la formazione: la realtà aumentata in corsia
Sono sempre più evidenti i vantaggi dell’uso della realtà aumentata nell’istruzione e nella formazione pratica di studenti e lavoratori.
Non è solo la possibilità di vedere contenuti informativi sovrapposti a quelli visibili a occhio nudo a rendere l’esperienza dell’apprendimento più vivace, interattiva e, di conseguenza, efficace. Il fatto di poter condividere informazioni in tempo reale con studenti, colleghi o docenti sta aprendo nuove prospettive alle tecniche di formazione “sul campo”.
E un campo dove la formazione di nuovi professionisti è di per sé un lavoro complesso, è sicuramente la medicina. La realtà aumentata si sta rivelando, infatti, una tecnologia molto preziosa per intervenire in quella fase delicatissima per i futuri dottori che è il passaggio dalla teoria alla pratica.
La condivisione delle immagini dettagliate del proprio lavoro in tempo reale ha sicuramente reso molto diversa l’esperienza di un medico dell’Eastern Maine Medical Center, negli Stati Uniti. Rafael Grossmann, infatti, ha usato per la prima volta i Google Glass durante un intervento chirurgico allo stomaco di un paziente, che aveva dato il suo consenso informato, documentando il tutto sul suo blog. Gli occhiali in realtà aumentata gli hanno consentito non solo di proiettare le immagini video dell’intervento (compresa la visione endoscopica) sullo schermo di un iPad, ma anche di condividere le informazioni sull’operazione grazie a un hangout su Google. Naturalmente, nessuna di queste informazioni o immagini permetteva l’identificazione del paziente. L’intento era quello di dimostrare i vantaggi dell’uso di questo strumento per l’assistenza a distanza, la consultazione, e la formazione in sala operatoria.
Un altro utilizzo significativo della realtà aumentata nella formazione medica è stato fatto dalla Sheffield Hallam University, in Inghilterra. In questo caso l’esigenza delle future infermiere e ostetriche era quella di migliorare gli aspetti dell’empatia e della comunicazione con il paziente, tra i più difficili da insegnare.
L’iPad era usato per sovrapporre ai manichini che servivano nelle esercitazioni i volti dei pazienti, interpretati da alcuni attori, che comunicavano la propria esperienza. In questo modo i tirocinanti potevano mettere alla prova in modo più realistico la loro capacità di relazionarsi con i pazienti e con le loro sensazioni.
Il valore della condivisione e trasmissione di competenze ed esperienze nelle professioni sanitarie viene così potenziato dall’uso della realtà aumentata.
Fonte: http://www.shu.ac.uk/mediacentre/video-reality-check-student-nurses
- Pubblicato il Realtà Aumentata
La realtà aumentata per l’apprendimento efficace
Quella di rendere più coinvolgenti contenuti anche molto diversi tra loro è indubbiamente una delle caratteristiche più apprezzate della realtà aumentata. Una bella sfida è allora quella di arricchire anche un’esperienza spesso percepita come noiosa e difficile, quella dell’apprendimento.
L’interattività, la simulazione, il legame con la realtà fisica e la condivisione sono tutte componenti “naturali” della realtà aumentata.
Molte ricerche stanno delineando i principali pregi dell’uso di questi strumenti nel settore education: vengono sviluppate le abilità di problem-solving, si possono sfruttare meglio i vantaggi dell’apprendimento situato e l’aspetto collaborativo delle attività di apprendimento viene incoraggiato.
Un bell’esempio di utilizzo della realtà aumentata per insegnare i metodi della ricerca scientifica è rappresentato da un gioco di simulazione organizzato dal MIT (Massachussets Institute of Technology) Teacher Education Program: in “Environmental Detective” gli studenti, muovendosi in aree all’aperto, dovevano cercare la fonte della fuoriuscita di una sostanza tossica.
Lo strumento a disposizione era un dispositivo portatile dotato di GPS, che permetteva anche di effettuare interviste a personaggi virtuali, misurazioni e analisi. L’interazione con l’ambiente reale veniva così arricchita da informazioni aggiuntive fornite dal dispositivo mobile, costituendo il principale punto di forza del gioco.
L’apprendimento è più efficace quando diventa esperienza.
- Pubblicato il Experenti, Realtà Aumentata