Piccola storia della realtà aumentata da inizio ‘900 ai giorni nostri

/ / Realtà Aumentata

Potremmo dire che la realtà aumentata ha avuto i suoi albori nientemeno che agli inizi del ‘900: lo scrittore L. Frank Baum, autore conosciuto per il famosissimo “Mago di Oz”, nel 1901 fu il primo a teorizzare un display elettronico che potesse aggiungere dati alla realtà. Per molti, invece, la nascita di questa tecnologia data verso gli anni ’60 quando Morton Heilig inventò il suo Sensorama, macchinario cinematografico che aumentava la realtà con contenuti visuali, suoni, vibrazioni e odori.

Vi sono poi molti altri traguardi pionieristici sino ai giorni nostri, ma pensiamo si possa iniziare a parlare di sviluppo vero e proprio della realtà aumentata come la conosciamo noi circa dal 2008, quando per la prima volta questa tecnologia venne nominata all’interno del Gartner’s Annual Report tra quelle emergenti. Il documento prevedeva uno sviluppo di una certa portata dopo un minimo di dieci anni.

Nel 2009 nacquero le prime realtà che univano realtà aumentata e geolocalizzazione, basandosi principalmente sulle coordinate GPS: stiamo parlando di nomi come Wikitude, Junaio e Layar.

Sarà dal 2010-2011, però, che il campo della realtà aumentata inizierà a svilupparsi seriamente, grazie alla crescita dei budget investiti in questa tecnologia e lo sviluppo, importantissimo, del mercato degli smartphone. E’ in questo periodo che i software inizieranno a decifrare sempre più dati: partendo da codici a barre, QR codes e AR markers, si arriverà a immagini e altri metodi più avanzati. Questi sono gli anni nei quali nascono anche alcuni dei maggiori player sul mercato della realtà aumentata: si tratta di Blippar, Zappar e Aurasma.
Il 2010 fu inoltre l’anno della nascita di Quest Visual, app che permetteva la traduzione simultanea in diverse lingue tramite realtà aumentata. Vi ricorda qualcosa? La vostra risposta è di certo quella giusta: Quest Visual nel 2014 verrà acquistata da Google, che la inserirà all’interno del suo Google Translate.

In questi ultimi anni, l’utilizzo della realtà aumentata e la creazione di app ad essa collegate sono cresciuti, ma probabilmente non quanto ci si sarebbe aspettato: infatti questa nuova tecnologia non trova ancora spazio nella vita quotidiana degli utenti, neppure di coloro che ne sono appassionati. Perché? Probabilmente i grandi nomi relativi a questo campo si sono concentrati maggiormente sul numero di grandi brand che hanno voluto sperimentare con nuove frontiere di marketing invece di estendere il trend sul mercato.

Nonostante ciò, i dati di Gartner sembrano essere confermati dalle previsioni: tra 2018 e 2019 si prospetta un raggiungimento di ben 2,4 miliardi di ricavi per il mercato mobile della realtà aumentata.