Avere a disposizione più informazioni richiede anche la capacità di saperle gestire.
Lo sa bene chi progetta strumenti di lavoro in cui, al vantaggio di poter disporre di più dati disponibili in minor tempo, deve corrispondere necessariamente anche la facilità di reperimento e di interazione con queste informazioni. Quello che fa la realtà aumentata, in fondo, è proprio questo: aggiungere contenuti utili (e sapientemente correlati) a quelli forniti dalla realtà che ci circonda. Il tema dell’usabilità è quindi di fondamentale importanza quando questa tecnologia viene applicata ad ambiti pratici.
La naturalezza dell’interazione con i contenuti virtuali, tuttavia, emerge chiaramente proprio quando la realtà aumentata esce dai dispositivi mobile per essere utilizzata in altri tipi di strumenti.
Lo ha capito molto bene la LiveMap, una startup russa, che ha usato la realtà aumentata per costruire un navigatore “intelligente” per motociclisti. I navigatori satellitari dotati di touch screen (e naturalmente le mappe tradizionali) pongono evidenti problemi di usabilità per chi guida una moto, e non può distogliere l’attenzione dalla strada né usare le mani.
Il prototipo di casco “aumentato”, messo a punto dalla LiveMap, ha un sistema di navigazione incorporato che proietta le mappe necessarie direttamente sulla visiera. Le immagini sono chiare ed essenziali, posizionate al centro del campo visivo. L’interazione avviene tramite comandi vocali e speciali sensori adattano i contenuti virtuali al movimento.
La realtà aumentata, qui implementata su un particolare tipo di dispositivo, è quindi in grado di costruire un sistema di gestione delle informazioni intuitivo e intelligente.
Fonte: http://www.indiegogo.com/projects/livemap-motorbike-helmet-with-navigation