A volte è il mondo reale ad arricchire quello digitale.
I cinque sensi sono la nostra porta d’accesso per il mondo naturale, e i moltissimi strumenti digitali che oggi ci circondano dovrebbero essenzialmente valorizzare questa modalità naturale di interazione.
La realtà aumentata, aggiungendo informazioni utili a decodificare e il mondo esterno e ad interagire con lui, finisce per costituire una nuova, potente interfaccia tra noi e gli oggetti che compongono l’ambiente in cui ci muoviamo.
Questa è infatti la funzione principale che è stata assegnata a questa tecnologia da alcuni ricercatori del MIT Media Lab Fluid Interfaces Group. Nel loro progetto, “Smarter Objects”, Valentin Heun, Shunichi Kasahara e Pattie Haes applicano la realtà aumentata agli oggetti d’uso quotidiano, potenziandoli: l’interfaccia-utente grafica che viene sovrapposta non solo permette di comprenderne meglio il funzionamento, ma è anche in grado di riprogrammarli e creare connessioni tra di loro.
Quando un oggetto viene inquadrato con uno smartphone o con un tablet, l’applicazione lo associa ad un oggetto virtuale e gli sovrappone un’interfaccia grafica che permette di riprogrammarlo con nuove funzionalità, gestibili in modo semplice e intuitivo. Una radio tradizionale può così essere collegata ad un lettore multimediale e a un altoparlante semplicemente con un tocco sullo schermo di un tablet, per poi essere nuovamente gestita tramite i tradizionali pulsanti. Ma la varietà di oggetti che potrebbero essere “aumentati” è naturalmente molto ampia.
Smarter Objects from Fluid Interfaces on Vimeo.
La realtà aumentata potenzia notevolmente le funzionalità e la “naturale” usabilità di moltissimi oggetti fisici.