Nei videogiochi, spessissimo la realtà aumentata viene utilizzata, con grande successo, per immergere il giocatore in ambienti virtuali sempre più sofisticati e dettagliati; all’ultimo Tokyo Game Show, la grande fiera del videogioco che si tiene ogni anno in Giappone, si è visto invece un esempio di realtà aumentata che porta personaggi e oggetti dei vari mondi virtuali a interagire attivamente con tappeti e divani dei salotti e delle stanze destinate a diventare terreno di gioco, non solo per i bambini.
Si tratta di “The Playroom”, la serie di mini-giochi, per ora in versione demo, abbinati alla celeberrima piattaforma Sony di videogiochi Playstation4, la cui uscita è prevista per il prossimo novembre. Gli strumenti che rendono possibile un’esperienza di interattività innovativa sono i nuovi controller wireless DualShock 4, dotati di touchpad e della “Light Bar”, caratteristica che, integrata con la Playstation Camera, consente alla console di riconoscere la posizione del controller nello spazio.
In questo modo il giocatore può far “uscire” dal suo controller un robottino volante che reagisce ai gesti delle mani nello spazio fisico. Altri piccoli robot che ballano vengono lanciati fuori dal controller semplicemente passando un dito sul touch pad, riempiendo velocemente, in pochi gesti, il pavimento della stanza: anche loro reagiscono, sullo schermo, ai movimenti dei piedi e delle mani dei giocatori, che li fanno scivolare, sbattere l’uno contro l’altro, o sollevare in aria; ma l’esperienza più affascinante è quella consentita dal fatto di poter connettere Playroom con un altro dispositivo touch screen, come uno smartphone o un tablet: dopo aver disegnato e colorato personalmente un oggetto, si può “lanciarlo” semplicemente facendo scorrere il dito sullo schermo, e vederlo prendere vita e interagire, nella sua versione tridimensionale, con tutti i robottini.
Per giocare in coppia, invece, c’è la versione in realtà aumentata di una specie di “air hockey”: sullo schermo viene proiettato un campo virtuale con le due porte ai lati, e muovendo il proprio controller è possibile non solamente difendere la propria porta e cercare di fare entrare la palla in quella avversaria, ma anche allungare e deformare il perimetro di gioco a proprio piacimento: la sensazione di poter davvero personalizzare l’esperienza di gioco, grazie alla “Light Bar” e alla realtà aumentata, è assicurata. Alla fine della partita, al vincitore viene regalata una bottiglia di spumante virtuale, che può essere “shakerata” agitando il controller, e inzuppando i tappeti della stanza di bollicine virtuali.
Anche nella versione demo, quindi, questi giochi dimostrano quanto la realtà aumentata possa portare l’esperienza del gaming ad un livello di coinvolgimento davvero alto, dando la sensazione di poter toccare e interagire continuamente con personaggi e oggetti virtuali che popolano anche gli spazi della vita quotidiana.