Beam Suntory ci insegna a produrre bourbon con la realtà aumentata

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La concorrenza in ambiente retail è davvero smisurata, tra i brand che lo sostengono c’è anche Beam Suntory, azienda produttrice di bourbon.

Sempre più spesso le compagnie si rendono conto che per superare la concorrenza e spiccare in mezzo alla grande quantità di altri brand che un cliente può agevolmente trovare ogni giorno sugli scaffali di negozi e supermercati non è più sufficiente l’advertising tradizionale. Per attrarre l’attenzione del possibile cliente bisogna regalargli un’esperienza che sia indimenticabile e possibilmente lasciarlo a bocca aperta. Ecco dunque che arrivano in nostro soccorso realtà aumentata e marketing esperienziale!

“La vendita di liquori è un ambiente saturo, quindi abbiamo davvero bisogno di spiccare per raggiungere nuovi clienti ed educare gli acquirenti riguardo il bourbon,” ha dichiarato Michelle Cater, direttore del marketing commerciale di Beam Suntory. “Sulla base delle nostre ricerche, sappiamo che i bevitori di bourbon sono entusiasti all’idea di conoscere qualcosa di più riguardo cosa renda il bourbon unico. Con la realtà aumentata siamo in grado di coinvolgere i clienti in modo intelligente.”

Per Beam Suntory non è la prima sortita in ambito di advertising con nuove tecnologie, perché già da qualche mese la compagnia sta sfruttando le meraviglie della realtà virtuale per promuovere il suo Jim Beam Devil’s Cut Bourbon; adesso, capita l’antifona, ha deciso di puntare anche sulla realtà aumentata, appoggiandosi su BlippAR e studiando l’app “The Bourbon Revival”, che ci spiega tramite AR come il bourbon venga prodotto.

L’app “The Bourbon Revival” funziona con qualsiasi smartphone; gli utenti scaricano l’app BlippAR e semplicemente la usano per scansionare codici AR situati sugli scaffali dei negozi o sulle bottiglie. In questo modo l’utente vedrà apparire contenuti 3D di sicuro interesse, quali l’interazione con bottiglia e bevanda e la sperimentazione di ricette e cocktail.

Amanti del bourbon o meno, di certo adesso siamo curiosi 😉