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Nonostante la grande cavalcata degli e-commerce, moltissimi consumatori preferiscono fare shopping nel retail perché vivono l’atto dell’acquisto come un’esperienza. I negozi infatti vengono allestiti per ricreare nel visitatore emozioni positive, stimolando i 5 sensi e avvolgendolo in un mondo magico. Questo fa conferire un valore aggiunto ai prodotti che vengono venduti nello store. Con la pandemia, in molti hanno scoperto le piattaforme e-commerce, apprezzando le qualità dei questi strumenti come la comodità e facilità d’acquisito.

Per riportare i consumatori negli store, ora c’è bisogno di ricreare, in tutta sicurezza, l’esperienza sensoriale che, prima del covid, era tanto amata. Per fare ciò la tecnologia può venire in nostro soccorso, implementando nei punti vendita delle soluzioni in realtà aumentata. In questo modo sarà possibile costruire nuovi percorsi di attrazione e informazione, che creano valore aggiunto. Secondo eMarketer il 71% dei clienti comprerebbe più volentieri se avesse la possibilità di esperire il prodotto in AR/VR e il 40% sarebbe addirittura disposto a pagare di più se avesse la possibilità di provare il prodotto con esperienze AR/VR.

Vediamo degli esempi dedicati al mondo del retail:

1. AR per la personalizzazione del prodotto

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Con la realtà aumentata è possibile creare un sistema di configurazione di prodotto, con cui l’utente può personalizzarlo sulla base delle proprie esigenze e del proprio gusto. Questa soluzione può essere adattata a svariate categorie merceologiche, dalla moda all’automotive, dall’arredo alla tecnologia. Una volta creato il proprio modello, sarà possibile vederlo a dimensioni reali nello spazio fisico. Questo permette ai negozi anche di tenere a scaffale un numero limitato di prodotti, visto che con l’AR è possibile visualizzare in scala 1:1 l’intero catalogo.

2. AR per l’hairstyle

Per far vedere ai clienti, l’effetto finale dell’applicazione di una tinta sui loro capelli, la realtà aumentata può fare la differenza. Attraverso degli specchi AR, l’utente potrà vedere sui propri capelli quale colore o quale nuovo taglio soddisfa maggiormente il proprio gusto e solo successivamente sottoporsi al trattamento. In questo modo sarà più soddisfatto del risultato e agirà più sicuro della propria scelta.

3. AR per il make up

I numerosi tester dei cosmetici, che vengono aggiunti agli espositori in store, sono stati progressivamente rimossi per motivi igienico-sanitari. Il mondo retail del make-up si converte la realtà aumentata con la creazione di app try-on. Queste applicazioni in realtà aumentata permettono una simulazione del make up virtuale direttamente sul volto dell’utente, per individuare i prodotti che meglio si adattano al proprio incarnato. Si possono provare tutti i cosmetici come ombretti, rossetti, mascara, ma anche blush, illuminanti e fondotinta, sfruttando la fotocamera dello smartphone.

4. Simulatori d’arredo AR

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Le app di realtà aumentata aiutano l’utente ad arredare la propria casa, proiettando in qualsiasi ambiente i mobili in 3D a dimensioni reali. Una volta che la fotocamera dello smartphone ha misurato le dimensioni della stanza, si potranno selezionare i vari arredi, complementi, rivestimenti o elettrodomestici, per farli comparire in scala reale nel punto esatto dove verranno collocati. In questo modo è possibile valutare al meglio gli ingombri, il colore e lo stile, prima di procedere con l’acquisto. Una sorta di preview realistica dell’arredo, che permetterà acquisti più consapevoli e, di conseguenza, maggiore soddisfazione. Un esempio è l’app di Ikea.

La realtà virtuale può essere considerata come la migliore macchina dell’empatia” affermava nel 2015 il regista e fotografo Chris Milk durante un suo TedTalK speech. La tecnologia permette alle persone di sperimentare visceralmente qualsiasi cosa da un punto di vista diverso dal proprio. Infatti vengono letteralmente immerse in ambienti nuovi, mostrando loro come sarebbe vivere una situazione specifica, anche molto difficile, dal punto di vista di qualcun altro.

Qualche anno fa è stata creata un’esperienza in realtà virtuale chiamata Carne y Arena realizzata dal regista Alejandro Inarritu ed esposta anche alla Fondazione Prada di Milano. Utilizzando un visore VR la persona veniva immerso nella difficile situazione di un migrante che dal Messico attraversa la frontiera con gli Stati Uniti. Farà parte di un gruppo di migranti, ormai esausto ed in difficoltà, che viene catturato dalla polizia statunitense, mentre i cani abbaiano e gli elicotteri accerchiano i fuggitivi.

Secondo i ricercatori, queste simulazioni possano farci capire cosa si prova nello sperimentare in prima persona abusi, ingiustizie e soprusi. La tecnologia stimola quindi l’empatia verso il prossimo, aiutandoci a diventare persone migliori e più comprensive.

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La realtà virtuale aumenta veramente l’empatia? Ecco un esperimento

Questa teoria è stata provata anche nel 2018, con l’esperimento condotto dal gruppo di ricerca di F.Herrera. Ad un gruppo di partecipanti è stato detto di immaginare che la storia che avrebbero letto si riferisse proprio a loro in prima persona. La storia narra di un protagonista che si ritrova sfrattato e privato di tutto, e perciò deve vivere come un senza tetto. La ricerca di un posto per dormire e del cibo per nutrirsi, sono solo alcuni dei problemi con cui bisognerà interfacciarsi.

Al secondo gruppo di partecipanti viene fatta vivere un’esperienza in realtà virtuale, interagendo con l’ambiente digitale. I partecipanti seguono le stesse vicende della storia narrata al primo gruppo, ma indossano un visore e con dei joystick eseguono azioni sugli oggetti.

I risultati sono stati straordinari, In entrambi i gruppi, i partecipanti sono entrati in empatia con il protagonista senzatetto, ma coloro che hanno vissuto l’esperienza VR, hanno mostrato atteggiamenti maggiormente positivi, e a più lunga durata, nei confronti dei senzatetto, rispetto ai soggetti che hanno solamente letto la storia.

Le novità AR/VR del CES 2021

L’edizione 2021 del CES, appena conclusa, si è tenuta esclusivamente online. I sontuosi eventi di presentazione dei nuovi device di ultima tendenza, tipici degli anni passati nella sfavillante Las Vegas, sono stati sostituiti da delle dirette streaming. Nonostante ciò, le conference dei principali brand sono state seguite in tutto il mondo e le esibizioni delle ultime innovazioni tecnologiche non sono mancate. Ecco qui le novità che riguardano il mondo della mixed reality.

Lenovo ThinkReality A3

Lenovo quest’anno ha presentato al CES, la nuova versione degli smartglasses ThinkReality, questa volta dedicata interamente al lavoro videoterminalista. Infatti, se connessi ad un PC laptop o ad una workstation fissa, consentono all’utente di attivare più monitor virtuali, anche di grandi dimensioni. “I monitor virtuali aggiungono valore al PC, in termini di produttività, privacy ed esperienze immersive per interi settori quali finanza, architettura e ingegneria, ma anche per qualsiasi utente che lavora da remoto o in movimento dove gli spazi e la privacy sono limitati” ha spiegato Lenovo. Gli occhiali ThinkReality A3 saranno disponibili a partire dalla seconda metà del 2021.

Panasonic AR Head-up Display

Nella scorsa edizione del CES, sono stati presentati i primi sistemi di supporto alla guida in realtà aumentata. Quest’anno la tecnologia è stata affinata e grandi brand, come Panasonic, hanno deciso di investire in Head Up Display in realtà aumentata. Il sistema, integrato con intelligenza artificiale, è in grado di identificare i limiti delle corsie, gli oggetti sulla strada e le altezze dei ponti, oltre a riprodurre le informazioni classiche del cruscotto, come la velocità e le indicazioni del navigatore. Inoltre l’AR HUD è dotato di una tecnologia di eye-tracking, che proietta le informazioni a livello della vista, evitando il rischio di non riuscire a far vedere le indicazioni nel moneto in cui il conducente muove la testa.

Panasonic VR glasses

Panasonic continua ad esplorare il settore AR/VR presentando al CES il primo visore VR, avente la forma di un paio di normali occhiali. Offrono immagini in Ultra HD con HDR e audio ottimale con tutto il comfort di un normale paio di occhiali da vista. L’headset è stato realizzato insieme all’azienda americana Kopin Corporation, inglobando le tecnologie audio-video che da anni contraddistinguono Panasonic. Sono state fuse infatti la tecnologia di sviluppo di apparecchiature video come TV e lettori Blu-ray Disc, la tecnologia audio dei prodotti Technics e la tecnologia per l’ottica utilizzata nelle fotocamere digitali LUMIX. I vantaggi di questi occhiali rispetto ad un classico visore VR? Sicuramente un minor peso ed una maggiore trasportabilità uniti ad un migliore comfort durante l’utilizzo (non ci sono lacci o elastici per fissarli alla testa).

AR/VR trend del 2021

Il 2020 è stato un anno di grande fermento per le tecnologie di realtà aumentata e realtà virtuale. I lockdown nazionali, che sono stati imposti in tutto il mondo occidentale, hanno permesso agli individui di scoprire il valore di AR/VR, capaci di abbattere le distanze tra le persone e di consentire ai business di sopravvivere, anche in tempi bui.

trend-2021

Il 2021 è appena iniziato e le promesse sulla carta sembrano davvero interessanti. Secondo IDC, la spesa mondiale per l’AR/VR dovrebbe accelerare, in conseguenza all’uscita dalla pandemia, passando da poco più di 12 miliardi di dollari nel 2020 a 72,8 miliardi di dollari nel 2024. I dispositivi rappresenteranno i due terzi di tutta la spesa AR/VR entro il 2024, con novità in arrivo da azienda come Facebook, Apple e Lenovo.

La realtà aumentata sarà la tecnologia che crescerà di più nel corso di quest’anno. I social network come Snapchat e Instagram infatti guidando i consumatori nell’uso dell’AR con filtri sempre più ottimizzati. Si stima che circa 90,9 milioni di persone negli Stati Uniti utilizzeranno l’AR almeno una volta al mese nel 2021, su dispositivi che vanno da smartphone, tablet, desktop/laptop, e visori. Entro il 2022, questo numero salirà a 95,1 milioni.

I trend del 2021 secondo Business Insider

Secondo Business Insider i principali trend per il 2021 sono:

  • L’inclusione della tecnologia LiDAR da parte di Apple nei suoi nuovi iPhone stimolerà l’inserimento della tecnologia negli smartphone di altri produttori. Una base crescente di dispositivi abilitati al LiDAR consentirà, a sua volta, di stimolare lo sviluppo di applicazioni AR molto più interattive con svariati campi d’applicazione che vanno dal business al gaming.
  • Facebook ha il potere di mercato di guidare la crescita dell’utilizzo di AR/VR con il debutto degli smartglasses, realizzati in collaborazione con l’italiana Luxottica.
  • L’adozione di soluzioni in realtà aumentata da parte delle imprese continuerà ad accelerare, a causa del protrarsi della pandemia. Questo perché la tecnologia da un valore aggiunto misurabile in molti campi come la formazione, la vendita e la manutenzione industriale.
  • L’adozione dei servizi wireless 5G sarà più importante nel 2021, e la creazione di applicazioni VR che sfruttano la maggiore larghezza di banda inizieranno a diffondersi già nell’ultima fase dell’anno.

Durante il 2020 abbiamo avuto tutti a che fare, almeno una volta, con i programmi di videochiamate, essenziali sia per meeting di lavoro sia per chiacchierare con amici e parenti in tutta sicurezza. Teams, Meet, Zoom, Facetime, Skype,… sono moltissime le piattaforme che offrono questo tipo di servizio. Ormai siamo tutti diventati esperti di questo genere di applicazioni, fino ad ora scarsamente utilizzate al di fuori degli ambiti lavorativi. Ad esempio sappiamo come mettere uno sfondo alle nostre spalle per nascondere il disordine della stanza e utilizzare il microfono al bisogno, senza parlare al di sopra degli altri.

Purtroppo però, in tutte piattaforme di videochiamate esistenti, i partecipanti sono disposti in una misera griglia che poco ci fa immaginare di essere seduti allo intorno allo stesso tavolo. Si perde infatti il collegamento che si ha con la realtà, facendo ricordare a tutti il triste fatto che utilizziamo questi strumenti solo a causa della pandemia globale.

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Preview app Tele di Spatial

Questo è il punto di partenza del progetto Tele, un’app per videochiamate che sfrutta le funzionalità della realtà aumentata per creare delle stanze virtuali per le riunioni. I partecipanti potranno entrare in queste stanze sottoforma di avatar 3D, il cui volto sarà ripreso dalla fotocamera anteriore del proprio device. Tele consente di raggruppare gli utenti in uno spazio unico con avatar avente un viso realistico in live streaming ed un corpo in 3D simil-reale.

«Quando lavoravo su Hangouts volevo dare vita a quelle conversazioni di lavoro, puntando a costruire l’ufficio del futuro dove due team distanti possono stare insieme anche se solo virtualmente. Ora con Tele siamo riusciti a farlo» racconta Peter Ng, ex sviluppatore di Google e ora a capo dello sviluppo dell’app.

Quest’app consentirà di eliminare più barriere possibili ai meeting virtuali, promuovendo quel senso di vicinanza che un po’ si era perso con le tradizionali piattaforme di videoconferenze. Inoltre aprirà la strada ad un nuovo futuro in cui tanti avatar si potranno riunire in uno spazio unico, collegandosi da qualsiasi parte nel mondo.

Per il lancio dell’app definitiva bisognerà aspettare ancora qualche settimana per Apple (per dispositivi dall’iPhone X in poi), mentre per Android la data di rilascio non è ancora stata comunicata. Il team infatti sta ancora capendo se i meccanismi interni dell’app sono replicabili anche sugli smartphone aventi il sistema operativo Google.

La realtà virtuale sta oggi ricoprendo un ruolo cruciale per l’addestramento degli astronauti prima delle missioni spaziali. Le principali agenzie spaziali internazionali come NASA, SpaceX, ESA e Australian Space Agency stanno investendo molto in questa tecnologia, che viene spesso abbinata a simulazioni subacquee, dove la spinta gravitazionale è meno evidente.

Titan Lake è un’esperienza di realtà virtuale (VR) sicura e pratica, tra le più quotate nel settore. L’utente indossa un visore VR, con cui potrà visualizzare delle simulazioni di ambienti spaziali, il tutto mentre viene immerso in una piscina. Questo consentirà agli astronauti di sperimentare l’assenza di peso dello spazio mentre galleggiano in acqua.

Il software permette di includere un’ampia gamma di simulazioni virtuali. Gli astronauti infatti potrebbero allenarsi in un’orbita lunare o un’orbita marziana, o potrebbero svolgere delle operazioni di manutenzione all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. Questo permette all’utente di reiterare l’addestramento fino al raggiungimento dell’obiettivo e di cambiare sessione con molta facilità.

Inoltre il sistema è brevettato per essere connesso a più dispositivi remoti per effettuare sessioni di training di gruppo, senza doversi spostare fisicamente in un unico luogo. Gli astronauti potranno quindi lavorare insieme in un ambiente di addestramento virtuale in tempo reale. Potranno vedere le stesse scene e collaborare come una squadra, il tutto per essendo in luoghi diversi. Un astronauta potrebbe essere nella piscina di addestramento a Brisbane e l’altro potrebbe essere nel laboratorio di galleggiamento NASA negli Stati Uniti.

L’esperimento NASA

La NASA ha recentemente sperimentato l’efficacia dell’addestramento degli astronauti in VR rispetto alle tradizionali istruzioni scritte. In ambienti a gravità ridotta, cose come la chiusura dei portelloni aperti e lo spegnimento degli incendi sono accompagnati da complesse procedure. Prima venivano usati compendi scritti con istruzioni passo-passo molto precisi che gli astronauti dovevano memorizzare. Ora invece si preferisce usare la realtà virtuale e somministrare agli allievi delle sessioni pratiche subacquee in cui imparano ad eseguire tutto, dalle riparazioni quotidiane al trattamento dell’appendicite. I risultati dell’addestramento VR sono stati spettacolari: i partecipanti sono stati in grado di eseguire i compiti necessari in un’ora. Con le tradizionali istruzioni scritte lo stesso risultato è stato raggiunto invece in 4 ore.

La realtà aumentata diventa un valido alleato nei padiglioni dedicati alla produzione delle auto Audi. L’azienda ha deciso di implementare questa tecnologia per pianificare diverse tipologie di processi logistici. Non è la prima volta che Audi usa la realtà aumentata nella strategia aziendale. Da alcuni anni, infatti, la divisione di Product Communications la sfrutta per spiegare processi tecnici e tecnologie complesse ai giornalisti con animazioni 3D (ecco un esempio).

Usare la realtà aumentata nella gestione logistica

I “gemelli digitali” visualizzati nel padiglione logistico (credits: Volkswagen AG)

Il nuovo progetto permette di aumentare l’efficienza della pianificazione logistica, utilizzando degli ologrammi 3D a grandezza reale che vengono proiettati nell’ambiente fisico. Questi ologrammi sono visualizzabili utilizzando gli smartglasses Hololens 2, prodotti da Microsoft. In questo modo gli specialisti potranno valutare meglio gli ingombri delle strutture logistiche in relazione agli spazi dei padiglioni logistici Audi. Il software AR include i modelli 3D esistenti delle strutture, realizzati con il CAD, permettendo agli operatori proiettare il “gemello digitale” di scaffalature, contenitori e componenti, direttamente nel magazzino.

Grazie a questo software innovativo è possibile rendere il lavoro più rapido ed efficiente. Infatti permette di gestire i padiglioni logistici in modo elastico, per organizzare rapidamente le strutture in funzione anche di picchi di lavoro. Inoltre non richiede l’utilizzo di prototipi fisici per valutare le dimensioni degli elementi che verranno inseriti.

La tecnologia AR permette anche di visualizzare le stesse immagini contemporaneamente su più dispositivi remoti grazie alla sincronizzazione. In questo modo tutti gli utenti coinvolti possono sia modificare sia vedere i cambiamenti in tempo reale. Questa funzionalità favorisce il confronto e facilita la collaborazione tra colleghi, anche se si trovano in luoghi diversi.

Tobias Grigl, responsabile del progetto, ha raccontato: “Finora, per poter visualizzare le strutture produttive e le relative dimensioni, abbiamo utilizzato prototipi creati internamente di contenitori, scaffali e linee, fissati al pavimento in modo piuttosto complesso. È un processo che richiede molta immaginazione. La realtà aumentata è uno strumento ideale per colmare il divario tra il mondo reale e quello virtuale, perché aiuta a riconoscere i problemi nella fase iniziale e a sviluppare rapidamente soluzioni.”

Audi ora guarda avanti e sta pianificando di usare la stessa piattaforma in realtà aumentata anche per predisporre la produzione di veicoli elettrici nello stabilimento principale. Una rivoluzione destinata a cambiare per sempre le modalità di gestione dei processi complessi.

A Maker Faire 2020, Terna fa scoprire come usare la mixed reality per esplorare infrastrutture e territorio. Oltre all’app dedicata alla “progettazione partecipata”, Terna usa le tecnologie di realtà virtuale per simulare le infrastrutture elettriche dalla fase di concertazione fino allo sviluppo. L’azienda è uno dei principali operatori europei di reti per la trasmissione dell’energia elettrica con circa 75.000 km di linee gestite nel territorio italiano. Terna ha deciso di rispondere alle sfide della transizione energetica attraverso l’innovazione e la digitalizzazione, sviluppando e testando idee innovative sui trend tecnologici più importanti.

La mixed reality può essere di grande aiuto per lo sviluppo e la presentazione di una linea elettrica. Con questa tecnologia, Terna può simulare le sue infrastrutture elettriche permettendo all’utente di esplorare l’opera in tutti i suoi aspetti. Grazie a layer, mappe interattive in 3D, contenuti animati e navigabili, nello schermo di un tablet è possibile sintetizzare un’infrastruttura lunga decine e decine di chilometri, il tracciato, le caratteristiche ingegneristica, fino al dettaglio delle diverse componenti degli impianti. Lines Simulator è diventato così uno strumento utilissimo per i tecnici che riescono così ad approfondire le caratteristiche ingegneristiche e strutturali dell’elettrodotto.

Come funziona Terna Lines Simulator

La piattaforma Lines Simulator di Terna viene installata nei device che ricevono in dotazione i tecnici ed i progettisti, permettendo loro di navigare lungo tutto il tracciato dell’opera, anche nel caso in cui la linea sia interrata e invisibile. In questo modo possono mostrare più facilmente tutte le caratteristiche ingegneristiche e strutturali. L’app si interfaccia con il GPS dei device ed integra contenuti in mixed reality come modelli 3D, video e foto a 360°, per approfondire alcuni aspetti cruciali come la composizione del cavo elettrico o la ricostruzione di alcune fasi del cantiere.

Grazie alle potenzialità di realtà aumentata e realtà virtuale, Terna riesce così a semplificare concetti molto complessi per trasferirli a tutti gli stakeholder coinvolti nel progetto di una nuova opera. I contenuti multimediali ed esperienziali inclusi nella piattaforma come mappe 3D, modelli 3D, foto/video 360°, infografiche animate, ecc… favoriscono l’edutainment. Attraverso l’intrattenimento, infatti, l’utente apprende più facilmente tematiche complicate, che in altre modalità sarebbe difficile trasmettere.

Ecco il video che illustra tutte le funzionalità di Terna Lines Simulator in realtà aumentata.

Durante l’ultima edizione del Maker Faire, la prima svolta interamente online, Terna ha presentato una nuova piattaforma mobile per la “progettazione partecipata”. Terna è l’operatore nazionale che gestisce la trasmissione dell’energia elettrica in tutta Italia, attraverso circa 75.000 km di linee elettriche ad alta tensione. Negli ultimi anni l’azienda ha affrontato un grande processo di innovazione e digitalizzazione per rispondere alle sfide della transizione energetica.

L’azienda ha deciso di mostrare ai visitatori di Maker Faire, dal 10 al 13 dicembre 2020, due soluzioni in realtà aumentata che vengono impiegate in modo strategico. La prima tra queste è una piattaforma dedicata alle linee di concertazione con cui è possibile coinvolgere le comunità locali e la cittadinanza in ogni fase della progettazione e dello sviluppo di nuove opere elettriche. Terna chiama questo processo “progettazione partecipata” in quanto viene ascoltata l’opinione di tutte le persone ed istituzioni coinvolte per trovare una soluzione condivisa, al fine di collocare nuove infrastrutture e modernizzare quelle esistenti.

Lo strumento in realtà aumentata viene utilizzato per dare concretezza ai nuovi progetti di Terna, permettendo di fare modiche al progetto e facendo vedere in 3D la resa finale dell’opera, in seguito alla “progettazione partecipata”. La tecnologia AR/VR è fondamentale per questa mediazione, perché permette a Terna di vedere in anteprima, già nella fase di concertazione. le ipotesi di percorso, i vincoli paesaggistici o archeologici e le caratteristiche del territorio che ospita l’opera.

Non solo linee, la piattaforma di Terna permette di vedere in 3D anche alcuni dettagli dell’intero impianto per semplificare concetti, a volte anche difficili da intuire, al fine di farli comprendere a tutta la cittadinanza.

Ecco il video che fa vedere da vicino tutte le funzionalità di Terna Linee Concertazione.

Durante Maker Faire, Terna ha presentato anche un altro strumento in realtà aumentata che utilizza per creare valore a fini strategici. Ne parliamo nel prossimo articolo.

Le tecnologie digitali si stanno espandendo a macchia d’olio in tantissime nuove categorie merceologiche, ultima tra tutte è quella delle lenzuola. La realtà aumentata sta vedendo la sua massima espansione proprio in questi mesi, accelerata dalla digitalizzazione di massa connessa alla diffusione della pandemia. Sta infatti venendo utilizzata per una miriade di nuove categorie di prodotto, che prima erano restie dall’adottare questa tecnologia.

Ora le aziende ne stanno scoprendo il potenziale e la portata, riuscendo a coinvolgere a distanza un gran numero di utenti. Con delle esperienze AR è possibile visionare il prodotto nelle dimensioni reali nel luogo esatto dove verrà collocato, una volta acquistato. È infatti possibile ricevere un’anteprima in tempo reale prima dell’acquisto, in modo da valutare ingombri, colori e design prima di comprarlo ed essere quindi più soddisfatti delle proprie scelte.

L’app CASA homewear

Un settore che da poco è approdato nel mondo della realtà aumentata è quello della biancheria da letto. Con l’app CASA homewear è possibile provare le lenzuola direttamente sul proprio letto per valutare meglio stili e colori al fine di scegliere il prodotto che meglio si adatta ai propri arredi. Basterà infatti inquadrare con lo smartphone il proprio letto e scegliere uno dei prodotti presenti nella lista. Immediatamente le lenzuola compariranno sopra a quelle del letto. Se il risultato soddisfa l’utente, si potranno acquistare direttamente nello store altrimenti basterà continuare a cambiare fantasia per trovare quella perfetta.

Se non abbiamo il letto a portata di mano l’app farà comparire un letto in miniatura sul tavolo che abbiamo di fronte, sul quale poter provare tutta la biancheria da letto presente nel catalogo.

L’ecommerce CASA homewear non ha dubbi, l’app aiuterà l’utente a fare scelte più consapevoli per evitare delusioni che si potrebbero verificare senza aver prima esperito il prodotto. Di conseguenza i resi verranno sensibilmente ridotti, consentendo risparmi davvero importanti.

L’app è disponibile per iOS, per i dispositivi che supportano ARkit.