Gli astronauti della NASA si addestrano con la realtà virtuale
Boeing, in collaborazione con la NASA, ha deciso addestrare gli astronauti utilizzando la realtà virtuale. È un trend sempre più comune quello delle aziende multinazionali che formano ed addestrano i propri dipendenti utilizzando questa tecnologia, che ha trovato nuova linfa in seguito alla pandemia di coronavirus.
Boeing, azienda americana leader nella produzione di aeroplani, ha deciso di investire nella VR per migliorare il lavoro degli astronauti nello spazio. La multinazionale ha cominciato di recente a progettare anche veicoli spaziali, attraverso il programma Boeing Starliner. Nei prossimi anni l’azienda produrrà, in collaborazione con la NASA, capsule e astronavi per trasportare i cosmonauti alla Stazione Spaziale Internazionale, già nel 2021. Si tratta di una collaborazione simile a quella che l’agenzia spaziale americana ha stipulato con la SpaceX di Elon Musk, che ha lanciato qualche settimana fa la prima capsula Dragon.
In quaratena gli astronauti si addestrano da casa
Durante il lockdown i centri di addestramento spaziali erano chiusi e gli astronauti hanno potuto esercitarsi a casa grazie alle simulazioni in realtà virtuale. Sono stati impiegati dei visori della società finlandese Varjo con cui è possibile immergersi nella ricostruzione 3D della cabina di pilotaggio in qualità 4K. I tirocinanti hanno potuto mettersi alla prova durante tutte le fasi critiche come i momenti prima del lancio, l’attracco, lo sganciamento e l’atterraggio.
Le ricostruzioni 3D sono molto realistiche e simulano perfettamente l’ambiente angusto della capsula spaziale. Gli astronauti possono attivare gli interruttori e manovrare il pannello di controllo, per iniziare a familiarizzare con gli strumenti della cabina e con i processi.
L’esperienza utilizzata durante la quarantena è diventato poi lo strumento fondamentale per il training definitivo durante le 2 settimane di isolamento standard prima della missione. In questo modo i cosmonauti possono tenersi in allenamento e farsi trovare pronti in vista della partenza.
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I nuovi visori Apple per la realtà aumentata disponibili dal 2022
Secondo gli ultimi rumors Apple starebbe progettando due nuovi dispositivi per la realtà aumentata, che saranno disponibili sul mercato dal 2022.
Sono ormai anni che casa di Cupertino sta integrando sempre di più questa tecnologia nei propri device. Nel 2017 ha presentato anche ARkit il proprio tool creare contenuti in realtà aumentata, confermando il grande interesse verso questa tipologia di innovazione digitale.
Secondo i recenti rumours di Bloomberg, Apple starebbe lavorando sulla produzione di due nuovi visori che verranno lanciati presumibilmente a partire dal 2022. Uno di questi è dedicato esclusivamente alle esperienze in mixed reality e ai giochi virtuali. L’altro headset, Apple Glass, è pensato invece per essere utilizzato nella vita di tutti i giorni sfruttando la tecnologia della realtà aumentata.
Secondo le indiscrezioni il primo sarà un’evoluzione più performate dell’Oculus Quest, un visore portatile senza fili ma dalla grande qualità grafica. È chiamato con il nome in codice N301 e “combinerebbe il meglio di AR e VR” permettendo agli utenti di immergersi in esperienze e giochi in realtà mista. Come Oculus, avrà un’App Store dedicato con il catalogo completo di applicazioni VR disponibili. L’azienda non si è ancora decisa sul prezzo.
Gli Apple Glass, invece, saranno dedicati esclusivamente alla realtà aumentata ed avranno lenti trasparenti come gli Hololens di Microsoft. Questi avranno un funzionamento più complesso degli N301 e perciò usciranno forse più avanti, a partire dal 2023.
Entrambi i dispositivi utilizzeranno lo strumento vocale Siri, per essere più smart e per essere controllati senza utilizzare dei controller fisici.
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Il momento chiave della realtà virtuale è arrivato grazie al lockdown
Durante i momenti più bui del lockdown abbiamo desiderato tutti un visore che in pochi secondi ci avrebbe permesso di uscire di casa e viaggiare virtualmente. Proprio per questo motivo le vendite dei visori VR aumenteranno nel 2020. Molti utenti hanno potuto comprendere le qualità delle tecnologie immersive grazie alla quarantena forzata, ed il settore è cresciuto rapidamente.
L’IDC (International Data Corporation) stima infatti che nel 2020 le vendite di visori aumenteranno del 23,6% rispetto al 2019. La crescita nel lungo termine (2020-2024) è ancora più sensazionale con un tasso annuo (CAGR) che supera l’80%. Inoltre la percentuale di giocatori su Steam dotati di visore VR è aumentata del 50% solo nel mese di aprile. Il punto di svolta della realtà virtuale è arrivato.
La crisi causata dal Coronavirus potrebbe quindi segnare il trionfo della realtà virtuale, facendo diventare la tecnologia un fenomeno di massa. Il lockdown ha costretto morte persone allo smartworking, facendo loro apprezzare l’ambiente di lavoro da remoto. Una realtà da cui sarà molto difficile tornare indietro. Molte aziende stanno fantasticando su come renderle lo smartworking più immersivo ed interattivo rispetto alle classiche piattaforme di videoconferenza. Una modalità potrebbe essere appunto la realtà virtuale, di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.
Oculus, società leader nella produzione di visori VR, ha infatti annunciato da poco due nuove applicazioni pensate per il mondo del lavoro: Immersed e Spatial. Immersed crea uno spazio di lavoro VR senza distrazioni, con possibilità di inserire più schermi, anche condivisi con i colleghi. Spatial è una piattaforma di conferenze in VR che inserisce nella stessa stanza virtuale tutti i partecipanti al meeting. Nei prossimi tempi questi strumenti saranno destinati a diffondersi come Skype e Zoom.
I nuovi visori VR post lockdown
Dopo la fine del lockdown, hanno cominciato a proliferare una miriade di nuovi visori VR, più performanti, più leggeri e a prezzi più abbordabili. Ad esempio XRSpace Mova nasce come il rivale più agguerrito dell’Oculus Quest, con qualità grafica e potenza più elevate. Interessante anche la possibilità di creare il proprio avatar che replica le espressioni facciali e sincronizzazione del movimento delle labbra quando la persona parla.
Dopo la fine del lockdown, hanno cominciato a proliferare una miriade di nuovi visori VR, più performanti, più leggeri e a prezzi più abbordabili. Ad esempio XRSpace Mova nasce come il rivale più agguerrito dell’Oculus Quest, con qualità grafica e potenza più elevate. Interessante anche la possibilità di creare il proprio avatar che replica le espressioni facciali e sincronizzazione del movimento delle labbra quando la persona parla.
È stato annunciato anche il nuovo visore di HP, il Reverb G2, che arriverà nel prossimo autunno. Si tratta di una nuova evoluzione del modello attuale G1 pensato per essere più confortevole e più intuitivo nell’utilizzo.
Infine è stato presentato anche il nuovo visore entry level di Lenovo, il Mirage VR S3, in cui è stata inserita la modalità “Classroom VR” dedicata alla formazione scolastica da remoto.
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La realtà aumentata di Google Sodar per il distanziamento sociale
Dopo il filtro di Snapchat, di cui abbiamo qualche tempo fa, anche Google ha deciso di partecipare attivamente alla promozione del Social Distancing tra gli individui, per limitare la diffusione del Covid-19. Per questo ha creato il nuovo tool di realtà aumentata Sodar, che fa vedere in modo immediato quanto ci si deve allontanare dalle altre persone.
Si tratta applicativo utilizzabile online che mostra la giusta distanza a cui posizionarsi dagli altri per prevenire il contagio. A differenza di Snapchat, che consigliava di mantenere la distanza di sicurezza di 1 metro, Google ha deciso, in via prudenziale, di aumentare questa distanza a 2 metri, anche in relazione ai nuovi studi pubblicati dagli esperti virologi. Infatti, ultimamente la lontananza da rispettare è stata innalzata per limitare ancor di più le possibilità di contagio e diffusione, in questa delicata fase.
Sodar si basa sulla realtà aumentata, in quanto fa apparire un cerchio con raggio di 2 metri attorno all’utente, che indica in modo preciso quel è la distanza corretta da mantenere tra gli individui. In questo modo Google aiuterà le persone ad osservare il distanziamento sociale quando si trovano in un luogo affollato o quando devono mettersi in fila.
Non servirà scaricare nessun’applicazione dagli store, perché sarà utilizzabile direttamente dal browser web Chrome. Visitando la pagina dedicata con lo smartphone, in pochi secondi la linea dei due metri verrà proiettata in realtà aumentata nello spazio circostante.
Il progetto fa parte del programma sperimentale Experiments with Google, la piattaforma dove gli sviluppatori mettono a disposizione del pubblico dei progetti molto interessanti, che verranno implementati nelle versioni future dei software dell’azienda di Mountain View.
Per il momento l’applicativo funziona solamente nei dispositivi Android, compatibili con ARCore.
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Prada sceglie la realtà virtuale per trasformare la comunicazione ed il retail
Anche Prada si converte al digitale e diventa una tra le moltissime case di moda che stanno scegliendo di adottare le tecnologie immersive, come realtà aumentata e realtà virtuale, per affrontare le sfide del Covid19.
Durante questo periodo di emergenza sanitaria da coronavirus, i brand del fashion hanno visto cancellare le loro prassi consolidate di comunicazione con il pubblico e di vendita ai buyer. Gli eventi, come la Milano Fashion Week, saranno sospesi per parecchio tempo e la campagne vendite sono state pesantemente penalizzate dal lockdown mondiale. Le grandi case di moda stanno trovando nel digitale, soprattutto realtà virtuale e aumentata, una modalità per ricominciare a fare business rispettando il social distancing.
Il progetto VR di Prada
La maison di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli ha deciso di estendere il progetto Virtual Reality, concepito inizialmente come integrazione dell’esperienza in–store o degli eventi. Questo per offrire ai suoi clienti la possibilità di fruire dei contenuti di realtà virtuale in qualunque luogo, anche dalla propria casa, utilizzando semplicemente un visore VR. I contenuti virtuali verranno visualizzati attraverso le piattaforme YouTube VR, Veer e Oculus.
L’esperienza è un viaggio intenso ed emozionale, pensato per coinvolgere i clienti, nonostante le distanze e i vincoli del social distancing, al fine di rinnovare la relazione con il brand. Attraverso la realtà virtuale, i visitatori potranno vedere in anteprima le collezioni uomo e donna, ma anche scoprire il progetto Made to Measure e come vengono realizzate le calzature dagli artigiani Prada. Il tour immersivo farà tappa negli store iconici di Tokyo, New York e Los Angeles, per ritornare poi in territorio italiano e vistare la Fondazione Prada, a Milano e Venezia.
Accanto ai contenuti virtuali narrativi, verrà in seguito lanciato un videogioco chiamato Prada Journey, per creare un’ulteriore opportunità di coinvolgimento soprattutto per le generazioni più giovani.
- Pubblicato il Showroom VR
Make up con la realtà aumentata e nei negozi spariscono i tester
L’emergenza sanitaria da covid-19 ha rivoluzionato il modo con cui ci approcciamo ai prodotti, anche per quelli che riguardano il make up. Dopo 2 mesi di chiusura forzata a causa del lockdown ora i punti vendita stanno riaprendo al pubblico, portando però alcuni accorgimenti per evitare il contagio. I numerosi tester, disseminati tra gli scaffali, sono stati rimossi per motivi igienico-sanitari. Come facciamo ora a capire quali sono le tonalità di colore che ci stanno meglio? Il mondo del make-up si converte al digitale con la realtà aumentata.
Qualche brand già aveva esplorato questa tecnologia qualche tempo fa, come ad esempio Sephora e L’Oreal. Ora queste app try-on stanno diventando un must have per tutte le aziende del beauty. Dovendo rinunciare a tester e prove trucco dal vivo, molti e-commerce si sono dotati di applicazioni in realtà aumentata che permettono una simulazione del make up virtuale ma efficace. Questa soluzione permetterà agli utenti di individuare anche da casa i prodotti che meglio si adattano al proprio incarnato.
Si potranno provare ombretti, rossetti, mascara, ma anche blush, illuminanti e fondotinta, sfruttando la fotocamera dello smartphone. In questo modo si vedrà subito un’anteprima in tempo reale del make up selezionato, prima di acquistare i prodotti online o in negozio.
I brand che hanno già adottato il try-on make up
Oltre ai già citati Sephora e L’Oreal, altri brand del mondo della cosmesi hanno recentemente adottato soluzioni di realtà aumentata try-on per migliorare l’esperienza di acquisto.
Lancome permette di provare tutte le sfumature del nuovo rossetto Absolu, ed aiuta anche a individuare la finitura migliore per l’utente, attraverso una vera e propria guida all’acquisto, con cui valutare da vicino tutti i prodotti. Non necessita di nessuna installazione perché è perfettamente integrato nel sito.
Mac Cosmetics offre l’opportunità di provare virtualmente da casa tutte le nuance e trovare quella perfetta per il nostro viso, non solo per rossetti e lucidi ma anche per gli ombretti.
Tra le esperienze più complete ci sono quelle di Maybelline, NYX Professional e di YSL Beauty che offrono la possibilità di provare virtualmente tutti i prodotti, dal fondotinta all’illuminante, dal rossetto all’ombretto. Inoltre queste app permettono all’utente di valutare il prima e il dopo, una funzione molto utile per confrontare le varie tonalità di fondotinta.
- Pubblicato il Fashion e Beauty con Realtà Aumentata
Doppio appuntamento per Experenti al Web Marketing Festival 2020
Anche quest’anno Experenti sarà tra i protagonisti del Web Marketing Festival, dal 4 al 6 giugno 2020, ma questa volta con due appuntamenti. Vista la situazione di emergenza sanitaria, l’edizione 2020 dell’evento si terrà esclusivamente online tramite la piattaforma Brella.
Amir Baldissera, CEO di Experenti, quest’anno terrà ben due seminari che riguardano il mondo delle tecnologie immersive. Il primo avrà luogo il 4 giugno alle ore 11.20 e sarà la presentazione del nuovo libro edito da Hoepli “Realtà virtuale e realtà aumentata per il business: applicazioni pratiche con la Mixed Reality“. Sono anni infatti che sentiamo questi termini, ma oggi finalmente i tempi sono maturi per andare oltre “l’effetto WOW” e per progettare soluzioni che entrino davvero nei processi aziendali generando valore. Manutenzione industriale, formazione tecnica, presentazioni di prodotto, prototipazione e salute sono solo alcuni dei settori in cui AR e VR possono modificare per sempre i processi di business. Come AR e VR possono essere applicate per generare valore? Nello speech si analizzeranno alcuni casi concreti.
Il secondo seminario “Da minaccia ad opportunità: la mixed reality per crescere (nonostante) grazie al lockdown mondiale” si terrà sempre giovedì 4 giugno alle ore 16.50. Non c’è tempo da perdere. Il lockdown ha bloccato le attività e cancellato prassi consolidate. Proprio per questo, si stanno creando nuove aree di crescita – oceani blu – da esplorare grazie all’utilizzo strategico di realtà aumentata e, soprattutto, realtà virtuale. Durante il seminario parleremo di casi reali con concreti benefici in diversi settori: – retail: virtual show room guidato – industria: manutenzione predittiva e aumentata – arredo e produzione: prototipazione condivisa a distanza.
- Pubblicato il Experenti