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palestra-vrQuando sarebbe bello poter correre nella tua città preferita invece che sul tapis roulant della tua palestra? Anche in questo caso la tecnologia può risolvere questo problema: si tratta della realtà virtuale.

La nuova tendenza sta cominciando a contagiare sempre più palestre. Si prevedono infatti sessioni di allenamento accompagnate da un visore per stimolare maggiormente l’utenza. Tramite la virtual reality è possibile immergersi nelle strade di una grande città oppure partecipare ad un corso tenuto da un famoso trainer americano. Un esempio può essere la palestra virtuale Black Box VR che permette di far svolgere degli esercizi fisici in un contesto competitivo oppure di far selezionare all’utente l’ambientazione preferita per il proprio allenamento quotidiano.

È stato dimostrato come il fitness svolto in accoppiata con la realtà virtuale riesca ad inibire la percezione del dolore, soprattutto se lo stimolo visivo è particolarmente forte. Questo perché, durante l’allenamento VR, l’80% del cervello si concentra sui percorsi visivi, mettendo in secondo piano la fatica.

Questa tecnologia permette anche una migliore raccolta dei dati provenienti dalle attrezzature permettendo ai personal trainer di personalizzare più accuratamente i programmi di allenamento. Possono anche seguire le sessioni dei propri utenti direttamente dal proprio dispositivo e condividere con loro i risultati.

Black Box VR

Entra nella scena e diventa protagonista dei film Rai

Sulla scia di CNN, BBC, Netflix, Disney, The New York Times, anche Rai Cinema sviluppa una propria piattaforma in realtà virtuale: Rai Cinema Channel VR. Utilizzando un visore è possibile fruire i contenuti originali a 360°. Il lancio dell’iniziativa è avvenuto al Festival di Cannes dove è stato allestito un corner per far provare in anteprima l’esperienza.

Gli utenti si possono immergere nella virtual room, arredata come un comodo salotto, in cui possono scegliere di trovarsi accanto alle star sui red carpet dei più famosi festival cinematografici, oppure assistere a speciali interviste, oppure di essere teletrasportati nella scena di esclusivi cortometraggi.

Scaricando l’app Rai Cinema VR sullo smartphone, ora disponibile sia per Android sia per Apple, ed utilizzando un visore gli spettatori potranno apprezzare la nuova prospettiva offerta dai contenuti a 360°. Questi potranno essere esplorati stando al centro del racconto oppure scegliendo un diverso punto di vista. In programma anche la pubblicazione sullo store di Oculus.

Anche Vanity Fair sarà presente nell’esperienza, sottolineando quindi la rinnovata collaborazione con l’emittente televisiva. Sarà quindi la prima rivista del gruppo Condé Nast nel mondo ad avere un’estensione VR della propria storia di copertina. La prima è dedicata a Pierfrancesco Favino, protagonista del film ‘Il traditore’ che proprio al Festival di Cannes ha avuto la sua prima mondiale.

Carlo Rodomonti, responsabile marketing di Rai Cinema, spiega l’obiettivo del progetto “Il tentativo è quello di avvicinarsi ai giovani che sperimentano continuamente le nuove tecnologie.” Questa apertura dell’azienda verso l’innovazione digitale, permette infatti un riposizionamento di Rai Cinema, verso nuovi target.

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I visori VR di Oculus si arricchiscono di una nuova app, la Prime Video VR, che permetterà la visione di film e serie tv anche tramite questi dispositivi. I vostri compagni di stanza vi ringrazieranno: nessun rischio di spolier del finale di stagione!

Con il lancio di questa piattaforma in realtà virtuale, Amazon raggiunge il concorrente Netflix, ormai da anni presente sui dispositivi Oculus. Purtroppo i contenuti visibili sono molto pochi, ma si prevedere un allargamento della platea dei contenuti VR.

La ricerca può essere effettuata anche mediante comando vocale, che permette una più facile consultazione dell’intero catalogo di Prime Video. Nella piattaforma non saranno presenti solo normali serie Tv ma anche video a 360° dedicati come il corto d’animazione Invasion e il documentario sul clima Greenland Melting.

Al momento l’app è disponibile esclusivamente per Regno Unito ed USA per i visori Oculus Go, Oculus Quest ed Oculus Rift S. Ancora non sa quando sarà disponibile anche per il mercato italiano, vi terremo aggiornati!

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Cinquant’anni dopo l’arrivo sulla Luna, la Missione Apollo 11 torna ad emozionare

La fantastica avventura della Missione Apollo 11 ha segnato l’intera esistenza del genere umano: per la prima volta l’uomo è sbarcato sulla Luna. Da quel 20 luglio 1969 sono passati ben 50 anni, e per celebrare questa importante ricorrenza, è stata pubblicata sull’Oculus store un’esperienza VR per rivivere i momenti memorabili dell’allunaggio.

Indossando il visore si potrà salire a bordo del leggendario razzo Saturn V e far così parte dell’equipaggio del comandante Neil Armstrong. L’utente potrà esplorare gli angusti spazi del Modulo di Comando ed ammirare la Luna vista dall’oblò del missile. Infine scenderà sul suolo lunare e dove potrà vedere la Terra da una nuova prospettiva.

Tutta l’esperienza è accompagnata dalle voci dell’epoca e da una serie di contributi inediti, che fanno a rivivere sulla pelle le emozioni di quella storica avventura, come il discorso del Presidente Kennedy.

Questa tecnologia farà scoprire questa importante pagina di storia a tutti gli appassionati e non e permetterà loro di esplorare la Luna senza dover lasciare la Terra.

L’app “Apollo 11 VR Experience” è compatibile per tutti i visori Oculus: dall’entry leverl Oculus Go, al performante Oculus Rift S, fino al nuovissimo Oculus Quest.

(Foto Irccs Policlinico San Donato)

Melissa è una bimba di sei anni, malata di un grave tumore al cuore. Grazie ad un intervento straordinario, da parte dell’equipe medica di Cardiochirurgia Pediatrica del Policlinico San Donato, il tumore è stato rimosso grazie alla realtà aumentata. Grazie alla creazione di un ologramma dell’organo, i medici di San Donato Milanese hanno potuto simulare la procedura in laboratorio prima replicarla sulla paziente.

Era il 2017, quando alla bambina è stata diagnosticata la malattia. La prima diagnosi non lasciava speranze: “è una patologia inoperabile” avevano tragicamente comunicato i medici ai genitori della piccola. Nel cuore di Melissa infatti c’era una grande massa tumorale di 5 centimetri per 3, localizzata nella parte posteriore dell’organo, sotto la valvola mitralica e le coronarie.

L’intervento di rimozione del cancro del 12 giugno è perfettamente riuscito. I medici hanno assicurato che la bimba dovrà sottoporsi a controlli periodici, ma potrà avere una vita normale.

Il successo dell’operazione è merito non solo dell’esperienza e della tenacia di cardiochirurghi, cardiologi e ingegneri biomedici, ma anche della tecnologia: la realtà aumentata. È stata infatti ricreata l’esatta copia del cuore malato della piccola mediante un ologramma. Gli specialisti di cardiochirurgia poi hanno potuto simulare l’intervento di asportazione del cancro in laboratorio in tutta sicurezza, prima di ripeterlo in sala operatoria.

“L’ologramma ci ha consentito di visualizzare meglio la conformazione della massa – afferma Alessandro Giamberti, Responsabile dell’Unità operativa di Cardiochirurgia delle patologie congenite del Policlinico San Donato – e di decidere quale fosse la migliore via d’accesso e la modalità di intervento. In questo caso la tecnologia è stata davvero cruciale, direi salvavita perché ci ha dato la certezza di poter enucleare il tumore, fortunatamente benigno, senza provocare danni“.

casa-siemens-app-microreteCasa Siemens, la nuova sede italiana della multinazionale tedesca, è diventata un modello di sostenibilità. Situata in via Vipiteno a Milano, è stata dotata di una microrete intelligente della capacità complessiva di oltre 1 megawatt (MW). All’evento di lancio del progetto di riqualificazione energetica, la microgrid è stata illustrata attraverso l’app in realtà aumentata sviluppata da Experenti.

Un obiettivo chiaro quello di Siemens: la decarbonizzazione completa delle sedi di tutto il mondo. Grazie a questa tecnologia infatti le emissioni di Casa Siemens verranno ridotte del 50% entro il 2020, per poi essere eliminate completamente già entro il 2030. Si tratta di un programma globale imponente, dal valore di 100 milioni di euro, che farà della multinazionale tedesca una delle aziende più green del pianeta.

All’evento di presentazione della nuova configurazione energetica di Casa Siemens è stata utilizzata l’app in realtà aumentata che ha spiegato in modo intuitivo ai partecipanti la complessità dei flussi della microrete intelligente. Sulla mappa dello stabilimento sono stati evidenziati anche i punti principali dell’impianto come i pannelli fotovoltaici, la trigenerazione, il sistema di accumulo e la colonnina di ricarica delle auto elettriche.

Claudio Picech, Presidente e Amministratore delegato di Siemens Italia, ha dichiarato “In uno scenario caratterizzato dalla transizione energetica, diventa indispensabile realizzare infrastrutture sostenibili e più sicure. La digitalizzazione rappresenta un grande vantaggio per le reti, è essenziale alla decentralizzazione e consente di offrire sistemi energetici flessibili e resilienti. Oggi inauguriamo un nuovo modello di sistema energetico distribuito che in futuro sarà a beneficio di utility, imprese e società. Ci crediamo così tanto che lo facciamo innanzitutto a casa nostra con l’inaugurazione di una microrete che renderà la nostra sede sostenibile e a emissioni ridotte”.

La nuova generazione degli smart glasses in realtà aumentata è destinata esclusivamente ad utenti aziendali

 Credits: google.com

Dopo il flop dei primi Google Glass, presentati già nel 2013, Big G apre un nuovo capitolo per gli smart glasses più famosi al mondo. Sulla spinta del successo della realtà aumentata, l’azienda ha deciso di riprovarci ma ridimensionando le ambizioni, puntando esclusivamente all’uso aziendale. Produzione, logistica ed assistenza sanitaria sono i settori ai quali questi device si rivolgono.

L’uso dei dispositivi wearable aiuta gli addetti a compiere il loro lavoro in modo più efficiente, consentendo loro di accedere a informazioni e a strumenti necessari per supportare le attività che devono svolgere, avendo però le mani libere. Secondo le aziende che già utilizzano questi device, i tempi di produzione si riducono addirittura del 25%.

Per creare la seconda generazione dei Glass, Google ha fatto tesoro dei dati e dei consigli dei grandi clienti come AGCO, DHL e General Electric. Il risultato è un dispositivo AR tra i più leggeri del mercato, con interessanti miglioramenti hardware e software. I nuovi Google Glass Entreprise Edition, infatti, presentano un touchpad per la navigazione sul lato della montatura degli occhiali, una fotocamera da 8 MP progettata per fornire un migliore streaming video in prima persona e un display trasparente per informazioni come video, e-mail e altre notifiche. Inoltre il chip Qualcomm Snapdragon XR1, offre una maggiore potenza ed un nuovo motore di intelligenza artificiale. Questo consente risparmi energetici significativi, supporto per computer vision e funzionalità avanzate di machine learning. Anche l’assistente vocale è integrato del software: basterà pronunciare le parole “Ok Google…” seguite dalla richiesta, per avviare una ricerca da parte del dispositivo.

Nonostante le funzionalità siano limitate rispetto ad altri smart glasses AR (ad esempio Hololens) presenti sul mercato, i Google Glass Entreprise Edition supportano alcune interessanti funzionalità. Ad esempio, gli operatori possono collegarsi e condividere ciò che vedono in diretta con esperti e colleghi, per collaborare e risolvere i problemi in tempo reale.

Interessante il prezzo: 999 dollari per la configurazione standard. Decisamente più competitivo rispetto ai 3500 richiesti da Microsoft per i nuovi Hololens 2.

La realtà aumentata sta diventando la tendenza più invidiata nel settore fashion. Molti marchi hanno deciso infatti di includerla nelle proprie app per permettere agli utenti di vedere i prodotti in anteprima. In questo modo i consumatori possono prendere decisioni più consapevoli, soprattutto quando l’acquisto viene fatto online.

Gucci, storico brand italiano del lusso, ha incluso nella propria app la possibilità di provarsi le scarpe attraverso il proprio smartphone. Per vedere l’effetto basterà solo scegliere il modello di sneakers della collezione Ace ed inquadrare i propri piedi con la fotocamera. In un attimo le scarpe selezionate compariranno proprio sopra ai piedi. Successivamente, collegandosi al sito web gucci.com, i clienti possono acquistare immediatamente le sneaker Ace che preferiscono. Gli utenti possono anche scattarsi selfie con i loro modelli Ace preferiti “indossati” per poi condividerli sulle piattaforme social.

La nuova tecnologia consentirà a Gucci di presentare in anteprima i modelli più recenti ai suoi fan, offrendo loro la possibilità di provarle virtualmente prima del lancio ufficiale. Un’esperienza coinvolgente e interattiva che andrà a rafforzare non solo il rapporto tra brand e consumatore ma anche la capacità di vendita.

Da più di 85 anni i mattoncini Lego ispirano e plasmano i costruttori di domani, permettendo di dare forma alle idee creative dei più piccoli e non solo. Nel grande universo del brand presto sarà disponibile una nuova linea di set, Hidden Side, con cui sarà possibile accrescere l’esperienza di gioco con la realtà aumentata.

Questi otto set permettono interazione tra il mondo fisico, la costruzione di mattoncini, e quello virtuale, l’app in realtà aumentata che sarà disponibile sia per i dispositivi Apple sia per Android. I set ricostruiscono gli edifici della città di Newbury (una scuola, un laboratorio, un cimitero, un ristorante, un’imbarcazione, uno scuolabus, un fuoristrada e un treno), in cui due ragazzini Jack e Parker, cominciano a notare eventi strani. Anche la loro insegnante nota qualcosa che non va nella cittadina e decide di inventare un’applicazione per catturare gli spiriti che infestano la città. Perciò attraverso lo smartphone, l’utente potrà aiutare i protagonisti ad individuare i fantasmi nelle varie sale delle costruzioni per poi eliminarli. Basterà solo inquadrare con la fotocamera per scannerizzare le varie parti del set Lego.

I responsabili della linea Hidden Side Murrey Andrews e Luis Gomez spiegano: “Abbiamo lavorato due anni per assicurarci che il mondo fisico e quello digitale interagiscano in una nuova Lego experience, senza soluzione di continuità. Un gioco fluido, appunto. Non volevamo creare un gioco per smartphone, ma offrire un’esperienza che, dal digitale, riconducesse costantemente alla fisicità delle costruzioni”.